27 Aprile 2025

I cegliesi che hanno liberato l’Italia

25 aprile 1945. Nelle piazze d'Italia esplode la gioia per la riconquistata libertà
25 aprile 1945. Nelle piazze d'Italia esplode la gioia per la riconquistata libertà

Nella ricorrenza dell’80° anniversario della Liberazione (25 Aprile), si ricordano i partigiani, i patrioti e i benemeriti di Ceglie Messapica: protagonisti della partecipazione alla lotta contro il fascismo e il nazismo e “costruttori” del Paese democratico. Grazie alla documentazione raccolta dallo storico Michele Ciracì è stato possibile ricostruire il contributo del maresciallo capo dei Carabinieri Reali Pietro Colucci

©

di Domenico Strada

La ricorrenza dell’80° anniversario della Liberazione è l’occasione per rendere memoria a chi ha combattuto perché divenisse realtà la  nuova Nazione libera dal nazi-fascismo.  La semplice consultazione del portale partigianiditalia.cultura.gov.it, accessibile dal 15 dicembre 2020, tra l’altro, consente, di rilevare i nominativi dei partigiani, patrioti e benemeriti riconosciuti come tali dalle varie commissioni regionali istituite con decreto legislativo luogotenenziale n. 518/1945, proprio al fine di vagliare le singole posizioni di coloro che avevano dato il loro contributo alla guerra di Liberazione; è stato quindi qualificato:

  • partigiano, chi è stato ucciso ovvero ferito, o chi per almeno 3 mesi abbia combattuto ovvero per  6 mesi  abbia prestato servizio in un Comando in una formazione partigiana regolare riconosciuta dal Corpo Volontari della Libertà’ (CIL);
  • patriota, chi ha collaborato attivamente alla guerra di Liberazione ovvero militato per un periodo limitato in formazioni partigiane riconosciute;
  • benemerito, chi ha svolto con rischio, attività di supporto alla guerra di Liberazione.

Fatta questa doverosa premessa, risulta che a numerosi cegliesi, di seguito riportati in ordine alfabetico, dalle varie Commissioni regionali è stata riconosciuta la partecipazione, sul territorio nazionale, alla guerra di Liberazione;  si riportano per ognuno di essi le scarne informazioni fino ad ora acquisite con l’auspicio  di stimolare nei loro parenti la raccolta  di ulteriori informazioni quali lettere, foto, attestati,  in modo da salvaguardarne la memoria, e di individuare altri aderenti di cui, al momento, non vi è traccia documentale:

  1. Andrisani Antonio, nato il 13.8.1920, patriota, nome di battaglia “Pippo” inquadrato nella 1^ divisione Langhe, operante in Piemonte;
  2. Barletta Pietro, nato il 20.3.1920, partigiano combattente inquadrato nella Divisione Garibaldi Natisone, operante nel Triveneto;
  3. Bellanova Cosimo, nato il 31.3.1906, patriota, inquadrato nella 22^ Brigata SAP Martinelli;
  4. Biondi Angelo, nato il 10.10.1912, partigiano combattente fucilato dai tedeschi in Amandola (MC) il 2.10.1943, inquadrato nel battaglione Batà operante nelle Marche;
  5. Casale Antonio nato il 21.8.1911, partigiano combattente, inquadrato nella 66^ brigata Garibaldi operativa in Emilia Romagna;
  6. Cimiero Cataldo, nato il 6.9.1919, partigiano, inquadrato nel Comando zona Marche Servizio Avio Lanci;
  7. Colucci Pietro nato il 24.11.1904, patriota, inquadrato nel Fronte Militare Clandestino di  Resistenza (FMCR) dal 10.10.1943 al 4.6.1944;
  8. Elia Cataldo, nato il 28.9.1915, partigiano combattente, operativo durante l’insurrezione antinazista di Napoli 27 – 30 settembre 1943;
  9. Faggiano Giovanni, nato il 25.1.1913, nome di battaglia “Leopardo”, partigiano combattente, inquadrato nella 2^ Divisione Garibaldi Felice Cascione operante in Liguria;
  10. Fumarola Rocco, nato il 22.2.1922, nome di battaglia “Fiore”, partigiano combattente inquadrato nella 4^ brigata Garibaldi della divisione Bevilacqua operante  in Liguria;
  11. La Corte Gaetano, nato il 15.12.1914, patriota,Carabiniere Reale, inquadrato nella 5^ Divisione Monferrato, operante  in Piemonte, fratello del maresciallo La Corte Vito ucciso in combattimento in Etiopia in uno scontro con gli inglesi il 5.6.1941, decorato con medaglia d’argento al V.M.;
  12. Ligorio Domenico, nato il 15.3.1910, partigiano combattente, inquadrato brigata Garibaldi Gramsci operante in Umbria;
  13. Monetti Settimo, nato il 31.7.1920, nome di battaglia “Volo”, benemerito, inquadrato nella brigata Garibaldi Ennio Carando, operante in Piemonte;
  14. Occhibianchi Francesco, nato il 12.12.1914, nome di battaglia “Cecchi”, patriota, inquadrato nella  9^ Divisione GL brigata Tamietti, operante in Piemonte.

Per altri 9 cegliesi, è stata riconosciuta, da una particolare commissione Estero, la partecipazione alla Guerra di Liberazione in territori extra-nazionali, ove erano evidentemente inquadrati in reparti nel Regio Esercito al momento della proclamazione dell’armistizio con gli alleati, e che si erano sottratti alla  cattura da parte dei nazisti: 

  1. Argentiero Donato, nato il 6.9.1923, partigiano combattente;
  2. Cagliandro Giovanni, nato il 7.12.1923, partigiano combattente;
  3. Chirico Giuseppe, nato il 6.8.1921, patriota;
  4. Conte Giovanni, nato il 18.1.1920 partigiano combattente;
  5. Epifani Vito, nato il 19.7.1921, partigiano combattente;
  6. Gioia Giovanni, nato il 1^.6.1912, caporal maggiore della 83^ compagnia autieri, l’8.9.1943 si sottrae alla cattura entrando a far parte Divisione Garibaldi, Brigata Italia, operativa nella ex Jugoslavia, rimanendo ucciso in combattimento a Novi Grabovac (Croazia) il 27 aprile 1945;  la sua salma è stata tumulata  sul posto ma, nonostante  i tentativi attuati dalla vedova Maria Pugliese e dal padre  Pasquale, non è stata mai rintracciata in modo che  potesse essere fatta rientrare  a Ceglie –  gli è stata riconosciuta la qualifica di partigiano combattente;
  7. Leporale Antonio, nato  il 28.3.1922, partigiano combattente;
  8. Nacci Francesco, nato il 14.11.1911, nessuna indicazione;
  9. Nannavecchia Pietro di Salvatore cl. 1910, partigiano combattente.

Le continue ricerche documentali condotte dal concittadino Michele Ciracì, hanno consentito di raccogliere e sottrarre quindi alla dispersione, importanti documenti attestanti  il contributo alla guerra dei Liberazione offerto dal citato Pietro Colucci, maresciallo  capo dei Carabinieri Reali inquadrato nel Fronte Militare Clandestino della Resistenza (FMCR) dal 10.10.1943 al 4.6.1944 nella formazione Bianchi – Manfredi.

La documentazione sul maresciallo capo dei Carabinieri Reali, Pietro Colucci, raccolta da Michele Ciracì

Pietro Colucci

Pietro Colucci non è un carabiniere come gli altri, è un eccellente musicista primo flicornino sopranino della Banda dei Carabinieri Reali, ma  all’indomani dell’occupazione nazista di Roma entra a far parte di questa importante formazione clandestina impegnata in attività informativa mantenendo i contatti  via radio con il Comando Supremo del Regno del Sud e con le forze alleate.

Al musicista/carabiniere che  non ha mai ostentato questa sua importante e rischiosa partecipazione alla guerra di Liberazione, è stato rilasciato, a firma del Maresciallo Alexander, comandante supremo alleato delle forze alleate del Mediterraneo, il Certificato di Patriota, per aver “portato le armi per il trionfo della libertà, svolgendo operazioni offensive, compiendo atti di sabotaggio, fornendo informazioni militari”.

Molti dei militari  aderenti al Fronte Militare Clandestino, catturati dalle SS nei mesi immediatamente precedenti alla liberazione di Roma,  il 24.3.1944 troveranno la morte nell’eccidio delle fosse Ardeatine; fra loro, decorati di Medaglia d’Oro al Valor militare,  il ten. col. CCRR Giovanni Frignani e il cap. CCRR Raffaele Aversa, che, il 25 luglio 1943, avevano organizzato e  operato l’arresto di Benito Mussolini.

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *