La Procura indaga sull’incidente in cui è morto un operaio di 66 anni, di Ostuni, impegnato nello spegnimento di un incendio nelle campagne di Ceglie
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Tre funzionari dell’Arif, Agenzia Regionale Attività Irrigue e Forestali, sono indagate nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Brindisi in seguito alla morte di un operaio di 66 anni, Mario Rotiglio. L’uomo, di Ostuni, è rimasto ucciso nel pomeriggio di sabato mentre impegnato nel contenimento di un incendio divampato nelle campagne di Ceglie Messapica, sulla strada che conduce a San Michele Salentino. Gli indagati sono i tre funzionari dell’Arif responsabili della gestione e del coordinamento degli interventi.
L’ipotesi di reato avanzata nei loro confronti dal pubblico ministero Alfredo Manca, titolare del dossier, è di omicidio colposo in violazione delle norme per la prevenzione sui luoghi di lavoro. Il provvedimento della magistratura è un atto dovuto per consentire l’eventuale nomina di consulenti di parte per lo svolgimento dell’autopsia, incarico che sarà conferito oggi, venerdì.
Interrogazione urgente all’assessore all’Agricoltura
Sulla tragedia, che va inquadrata come incidente sul lavoro, è intervenuto il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de “La Puglia Domani”, il quale ha rivolto un’interrogazione all’assessore all’Agricoltura sui pesanti carichi di lavoro del personale Arif.
“La morte di Mario Rotiglio, rimasto schiacciato da un grosso ramo lo scorso 20 luglio mentre era impegnato a spegnere un incendio nelle campagne di Ceglie Messapica, è l’ultima tragedia figlia della mala gestio dell’Agenzia regionale per le risorse irrigue e forestali. Per quella morte ci sono tre indagati, tre funzionari Arif responsabili della gestione e del coordinamento degli interventi. Ma, a prescindere dall’inchiesta della procura di Brindisi, emerge in tutta la sua drammaticità il problema della carenza di personale. Su questo ho presentato un’interrogazione urgente all’assessore all’agricoltura Pentassuglia, per avere risposte certe sui tempi di revisione del piano assunzionale Arif. Un piano che preveda il reclutamento di operai e non di tecnici, in modo da assicurare la forza lavoro necessaria per svolgere l’attività anti incendio boschivo e anche irrigua affidata all’Agenzia” ha concluso Pagliaro.