Lo scrittore torinese ha vinto la III edizione della rassegna letteraria con il libro “Un uomo di poche parole”. Alla cinquina finalista anche Ritanna Armeni, Lorenza Foschini, Gian Marco Griffi e Diana Ligorio. A Cristò la Narrativa per ragazzi
©
Carlo Greppi, con il libro “Un uomo di poche parole”, ha vinto la III edizione del Premio Letterario Città di Ceglie Messapica, manifestazione nazionale organizzata da Maria Antonietta Epifani, con l’egida dell’amministrazione comunale di Ceglie, cui hanno partecipato 37 case editrici.
Il tema dell’edizione 2024 era il romanzo storico, con l’obiettivo di premiare un’opera capace di combinare realtà e finzione, permettendo ai lettori di recuperare il passato come chiave di lettura del presente.
La proclamazione del vincitore è avvenuta ieri sera presso il Maac, il Museo archeologico e di arte contemporanea, dove è stata presentata la cinquina dei finalisti decisa da una giuria composta da personaggi della cultura e da un gruppo di studenti del Liceo polivalente “Punzi” di Cisternino che nel corso dell’ultimo anno scolastico hanno letto e analizzato con i loro docenti tutte le 37 opere in concorso.
I finalisti hanno partecipato alla manifestazione, condotta dalla giornalista Pamela Spinelli: Ritanna Armeni, con “Il secondo piano” (edizione Ponte alle Grazie, Milano); Lorenza Foschini, “L’attrito della vita” (La nave di Teseo, Milano); Carlo Greppi, con “Un uomo di poche parole” (Laterza, Roma”; Gian Marco Griffi, “Ferrovie del Messico” (Laurana editore, Milano); Diana Ligorio, con “Occhi Di Lupo, Cuore Di Cane, La vita invisibile di un agente della Dia” (Bompiani, Firenze-Milano).
I saluti istituzionali sono stati portati dal sindaco Angelo Palmisano e del Prefetto di Brindisi Luigi Carnevale.
“Sono felicissimo”, le prime parole di Greppi, torinese di 42 anni, storico e scrittore, collaboratore di Rai Storia e Radio 3, di “Doppiozero”, supplemento Robinson de “La Repubblica”. “Complimenti anche alle altre finaliste e all’altro finalista – Ritanna Armeni, Lorenza Foschini, Gian Marco Griffi e Diana Ligorio – e a Cristó, che si è aggiudicato la sezione Narrativa per ragazzi” ha sottolineato il vincitore che ha dedicato il premio all’amico Luca Bedino, recentemente scomparso.
La motivazione della giuria
La giuria ha descritto la scelta con una motivazione condivisa: “Con le lenti del biografo, ma anche del romanziere che riempie i vuoti lasciati dall’oblio e dalla storiografia con la forza dell’immaginazione, Carlo Greppi ricostruisce la vita di Lorenzo Perrone, un personaggio apparentemente secondario conosciuto nel Lager e tratteggiato da Primo Levi in ‘Se questo è un uomo’.
Un libro che merita di essere letto anche solo e soltanto perché è un esempio concreto di recupero della Memoria. Ancora e nonostante il tempo e la distanza. Un recupero di cui il nostro Paese ha ancora bisogno. E sempre ne avrà. Perché in quella Memoria ha la sua Storia e le sue Radici.
Un libro che presenta una narrazione storica lucida e obiettiva e, ça va sans dire, documentatissima, come dimostra la meticolosa ricerca d’archivio che ne è alla base: basta gettare uno sguardo al ricco apparato di note (fatto che non stupisce: l’Autore ne ha già dato prova in altri suoi lavori).
Un libro meritevole del nostro riconoscimento anche perché è una narrazione appassionata, con un intreccio che funziona alla perfezione, e scritto con estrema, incisiva efficacia.
Un testo di grande vigore comunicativo e di grande empatia scritto con padronanza linguistica e originalità di intreccio. Un modello esemplare di narrazione storica”.
Il tema portante dell’edizione del prossimo anno è “L’amore” in tutte le declinazioni