23 Ottobre 2024

L’ombra di Annibale su Ceglie

Canne, il luogo della battaglia tra Annibale e le legioni romane
Canne, il luogo della battaglia tra Annibale e le legioni romane

Dopo la battaglia di Canne l’area dell’antica Kailia si oppose alle incursioni delle truppe cartaginesi. Dal ritrovamento di “ghiande” offensive, suggestive ipotesi sul ruolo militare e strategico del territorio cegliese. Che non è solo un presidio di “bombette” gastronomiche

di Domenico Biondi e Domenico Strada

Ci si era ormai rassegnati all’idea di dover accettare, per  i prossimi decenni,  che l’identità della messapica  Ceglie fosse in modo ineluttabile  associata all’involtino di carne ripieno di formaggio noto come “bombetta”.

Ma ecco  che il fato benevolo ha voluto, tramite un  input pervenuto dall’archeologo Gianfranco Antico, accendere una speranza in chi non vuole sentirsi prigioniero di questo stucchevole stereotipo gastronomico, ponendo all’attenzione degli scriventi un pregevole studio epigrafico svolto dalla professoressa Fulvia Mainardis e pubblicato  in occasione del XII Congresso Internazionale di Epigrafia Greca e Latina che  si è tenuto a Barcellona dal 3 all’8 settembre 2002.

Si tratta di un elaborato  afferente alcune ghiande missili presenti presso il Museo di Storia ed Arte di Trieste, fra cui 5 acquistate a Ceglie Messapica tra  il 1868 e il 1971 dai fratelli Francesco e Ferdinando Ostrogovich, e da questi donate al museo triestino e sfuggite così fortunatamente all’oblio, di seguito descritte:

1. ghianda anepigrafe, tipo 1c, forma ovoidale con ossidazione ferrosa e ampie abrasioni (lungh cm 3.3 peso gr. 36, inv 31418)

2. ghianda anepigrafe, tipo 1c, forma ovoidale con ossidazione ferrosa (lunghezza cm 2.8 peso gr. 28, inv 31419)

3. ghianda tipo 1c, forma ovoidale con ossidazione ferrosa iscrizione retrogada (lungh cm 2.6 peso gr. 30 inv 31422) – EoΦav /εpou – le lettere sono piuttosto dilavate e  l’iscrizione è retrograda su entrambe le facce del proiettile. Solo il confronto con altri due esemplari di Ceglie, uno integro, l’altro più danneggiato, consente di leggere  il testo, probabilmente un nome  proprio.

4. ghianda tipo 1c, forma ovoidale con patina scura (lungh cm 2.5 peso gr. 23, inv 31417) E[–]ά – la patina marrone e le irregolarità della superficie hanno quasi completamente cancellato l’epigrafe, di cui restano solo tracce di lettere. Pare probabile, nonostante il poco che si conserva, che la scritta corrispondesse a quella impressa sul proiettile seguente.

5. ghianda tipo 1c, forma ovoidale con ossidazione ferrosa (lungh cm 2.8 peso gr. 30 inv 31421) – Euηθιδά

Ghianda missile con scritta in greco – Museo di Trieste

Un’attenzione particolare è stata posta su una ghianda missile proveniente da Ceglie Messapica con l’epigrafe Euηθιδά che figura su oltre una quindicina di ghiande ivi recuperate, a cui si aggiungono esemplari dalla Basilicata, dalla Sicilia e dalla Spagna. Anche  in questo caso la diffusione dei proiettili parla in favore di spostamenti di contingenti di nazionalità greca da collegare, per lo meno in Spagna, al mondo cartaginese ed  in particolare alle  imprese di Annibale. Si è proposto di identificare  Euηθιδά il comandante di un battaglione di frombolieri assoldato dal generale cartaginese e attivo nell’assedio di Sagunto, poi trasferito in Sicilia per azioni di saccheggio nei territori di Gerone. Il ritrovamento di numerosi esemplari in area messapica riteniamo che  vada piuttosto messo in relazione con la lunga permanenza di Annibale e delle sue truppe in Italia meridionale, dopo la sconfitta di Canne, nel quadro del progressivo incrinarsi della rete di alleanze dei romani.

L’assedio e la distruzione di Sagunto sono gli eventi che  hanno dato inizio alla 2^ Guerra punica e all’epopea  di Annibale.

L’ipotesi che, subito dopo  la battaglia di Canne (216 a.C.), quando l’intera Puglia meridionale è rimasta in balia di Annibale, sotto le mura dell’antica Ceglie  abbia avuto luogo  un cruento attacco dei  contingenti cartaginesi, trova un riscontro oggettivo costituito dalla presenza di ghiande missili attribuibili ad un mercenario, di origine greco-egea di nome Euηθιδά,  inquadrato nei reparti punici.

Tale evento bellico contribuisce a dare anche  un’idea dell’importanza  che l’antica Kailia ha rivestito tanto da essere meritevole, purtroppo, dell’attenzione conquistatrice dei cartaginesi.

Quindi la messapica Ceglie, oltre ad essere conosciuta per le sue “bombette”,  può  essere ricordata anche per il suo passato certamente non banale grazie allo studio comparato delle ghiande missili trovate nel proprio territorio, testimoni silenti di un evento bellico cruento che può aver determinato anche l’annientamento della antica città subito dopo il 216 a.C., che  fanno giungere sino a noi l’eco della resistenza contro i temibili cartaginesi.

Sul quotidiano di Cultura Stilearte, in data 17 aprile 2024, è stata pubblicata la  notizia del rinvenimento di 69 ghiande missile in piombo di matrice cartaginese anche nei pressi delle mura messapiche  di Ugento, in provincia di Lecce.

Anche Ceglie Messapica ha un cerchia di mura, in alcuni tratti ancora visibile,  che racchiude un’area di 118 ettari, pari a quella di Oria ma più estesa di quella Ostuni (48 ettari) di Egnatia (42 ettari) e di Manduria (71  ettari)[1],

Queste antiche  mura, sottoposte a vincolo archeologico ma di fatto abbandonate al loro destino anonimo di ammasso di pietrame,  se interessate, come avvenuto in altri centri dell’antica Messapia, ad una campagna di scavo sistematica, fornirebbero certamente altri  elementi conoscitivi  sul nostro passato e contribuire a dare  una connotazione più interessante anche di richiamo turistico.

Ceglie Messapica, contrada san Nicola: resti di mura messapiche

Sarebbe auspicabile  che questo punto programmatico fosse fatto proprio dai candidati  per le prossime consultazioni amministrative.

Con la prospettiva concreta di potersi un giorno presentare come la città che si oppose ai cartaginesi, in luogo di quella di Arte e Gastronomia, come riportato sui cartelli ora posti al suo ingresso.

Ceglie Messapica 25 settembre 2024


[1] I Messapi – atti del trentesimo convegno di studi sulla Magna Grecia, 4-9 ottobre 1990

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *