Un database dello “status anagrafico” degli italiani contribuisce a conoscere le condizioni di vita dei nostri avi: a Ceglie si parte dal 1888 con i primi 124 matrimoni e 682 nascite. E la mortalità infantile era al 40% nel primo anno di vita
©
di Domenico Strada
Le specifiche competenze degli amici Antonio Curri e Francesco Moro mi hanno consentito di prendere cognizione dell’archivio Antenati, gestito dal Ministero della Cultura ove sono consultabili online, per ogni comune italiano, numerosi registri di matrimonio, nascita e morte. Per il comune di Ceglie Messapica è possibile accedere ad atti a partire dal 1888.
Partendo da quest’anno, ho consultato i tre registri per trarne alcuni macrodati con l’intento di incrociarli con quelli degli anni successivi al fine di delineare un quadro generale, anche approssimativo, sull’evoluzione delle condizioni di vita della nostra cittadina. Intanto i tre registri risultano “vidimati” dal dr. Francesco D’Alessandro quale giudice delegato del Presidente del Tribunale Civile e Correzionale di Lecce.
Risultano 124 atti di matrimonio: il primo dell’anno è relativo all’unione di Amico Oronzo Domenico (37 anni, contadino) con Ligorio Maria Fontana (26 anni, contadina); officia il notaio Pasquale Gatti quale assessore anziano “funzionante da sindaco” (dr. Francesco Elia). Il 124^ atto di matrimonio riguarda l’unione di Palumbo Francesco Paolo (24 anni, ferraio) con Siliberti Domenica (20 anni, filatrice); officia l’assessore Eligio Vitale.
Dal registro degli atti di nascita, risultano 682 nuovi arrivi: il primo riguarda Santoro Anna Maria, padre Mario (43 anni, contadino) madre Epicoco Maria Vincenza (contadina), nata in realtà il 30.12.1887 in via S. Rocco.
Il 682^ atto di nascita riguarda Barletta Benedetta Maria, padre Pasquale (40 anni, contadino) madre Urso Maria (contadina), nata il 30.12.1888 in via Ospizio 36.
L’analisi dei grandi numeri degli atti di morte, porta a ritenere che nel 1888 le condizioni generali di vita e di igiene fossero molto critiche. Infatti su 546 decessi, ben 218 (il 40%) sono avvenuti nel primo anno di vita, e 345 in tutto (63%) se si sommano i decessi da 1 giorno a 5 anni di vita. Solo il 7.5% dei decessi (41 in termini reali) riguarda persone che hanno superato i 75 anni di età.
Appena completato l’analogo esame per il 1892 e gli anni successivi, torneremo sull’argomento per delineare il trend.