22 Gennaio 2025

Mirko Lodedo (in)canta la Callas

Mirko Lodedo sul palco del Teatro Flavio Vespasiano di Rieti
Mirko Lodedo sul palco del Teatro Flavio Vespasiano di Rieti

Successo al teatro di Rieti del musicista di Ceglie: l’altra sera l’applaudito debutto di “Resta Diva” con la narrazione di Enrico Lo Verso. Il talentuoso pianista ha musicato l’opera di Alessandra Pizzi

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di Damiano Leo

Iniziato alla grande il nuovo anno per il maestro Mirko Lodedo, musicista di Ceglie Messapica. La sera dell’11 gennaio 2025, presso il Teatro Comunale “Flavio Vespasiano” di Rieti, ha debuttato con uno spettacolo intitolato Resta Diva. Omaggio a Maria Callas, portando in scena sue composizioni musicali, con la narrazione del famoso attore palermitano Enrico Lo Verso e la regia di Alessandra Pizzi.

Enrico Lo Verso

Enrico Lo Verso ha dato voce al racconto di Titta Meneghin che, in una biografia romanzata, traccia il racconto della Callas, attraverso lo sguardo degli uomini che le sono stati accanto e che, tra scandali e sofferenze, hanno contribuito a fare di lei l’icona irraggiungibile della bellezza.

L’importanza del lavoro del nostro concittadino comincia già con il luogo nel quale si è svolto: il famoso Teatro “Flavio Vespasiano” della città di Rieti. Quello, infatti, è un importante teatro romano. Prende il nome dall’imperatore Vespasiano, noto per aver governato nell’ultimo quarto del I secolo d.C. È uno dei meglio conservati teatri dell’Italia centrale. Costruito seguendo lo stile tipico dei teatri romani, con una cavea -la parte a gradoni per il pubblico-, un’orchestra -lo spazio semicircolare antisante la cavea– e una scaenae frons– la facciata dietro il palcoscenico-. Aveva una capacità originaria di circa tremila spettatori. È stato restaurato e consolidato varie volte nel corso dei secoli, il che ha contribuito a preservarlo in buoni condizioni.

Oggi è utilizzato per eventi culturali, spettacoli teatrali e concerti (come quello di Mirko), contribuendo a mantenere viva la tradizione teatrale e culturale. Il Teatro “Flavio Vespasiano” è sicuramente un’importante testimonianza dell’architettura e della cultura romana, rappresentando un sito di grande interesse storico e turistico nella regione Lazio.

Mirko Lodedo sul palco del teatro di Rieti e sullo sfondo Maria Callas

L’opera Resta diva l’ha diretta Alessandra Pizzi, importante autrice e regista teatrale, direttrice artistica di “Ergo Sum Produzioni”, compagnia e società di produzioni teatrali ed eventi culturali. La Pizzi da anni porta in scena i grandi classici della letteratura, con un attento lavoro di adattamento rivolto alla ricerca dei valori simbolici del testo e del rapporto con la contemporaneità. Ha curato il testo e la regia di spettacoli tratti da opere immortali come Uno Nessuno e Centomila di Pirandello; Apologia di Socrate; Le Metamorfosi di Ovidio e Le Città invisibili di Calvino, debuttando nei più prestigiosi teatri e festival italiani.

La forza artistica ed il talento di Mirko Lodedo vengono da lontano. All’età di due anni il piccolo Mirko imbraccia il suo primo strumento: una “melodica”, tuttora presente nei suoi spettacoli. A sei anni inizia a studiare il pianoforte e a ventuno si diploma presso il nostro Istituto Musicale. In seguito frequenta un corso di Composizione e Direzione d’Orchestra.

All’età di quattordici anni inizia una ricerca sui suoni elettronici che dopo qualche anno sfocia in un progetto denominato Neptune. Appena maggiorenne tiene il suo primo concerto per pianoforte. Circostanza, questa, che gli attribuisce entusiasmanti consensi.

Mirko, tra l’altro, ha scritto e musicato parecchie colonne sonore per il cinema. Ha partecipato, come attore-musicista, in diversi spettacoli, molti dei quali hanno ricevuto importanti premi. Ha scritto e diretto vari spettacoli musicali, tra questi hanno avuto particolare risonanza: Vi racconto il mio piano, nel 2018; La vita in comune, colonna sonora dell’omonimo film e Gelsomina e la Luna, del 2020.

Al poliedrico Mirko Lodedo si deve anche il “Festival dei giochi”, giunto ormai alla XIX edizione, con il quale riesce sempre a trasformare i nostri centri storici in paesi dei balocchi, per la gioia di grandi e piccini.

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