Tre atti unici per la compagnia “Nunzia Stoppa” in scena l’1 e 2 marzo. La serata del debutto è andata subito sold-out, tanto da dover programmare un secondo appuntamento. Per la regia di Mino Gervasi, saranno rappresentate commedie in dialetto cegliese di Pino Santoro con la trasposizione di due testi di Eduardo De Filippo
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di Damiano Leo
Sabato primo marzo, e, a grande richiesta, in replica domenica 2, la Compagnia “Nunzia Stoppa” porta in scena tre Atti Unici, al Teatro Comunale di Ceglie Messapica”.
Aprirà le due serate “La Teoria del due” atto unico scritto dal poeta, pittore ed attore, Pino Santoro di Ceglie Messapica. Con lui sulla scena ci saranno Filomena Antico e Nicolò Curri, che saranno accompagnati, straordinariamente, da Alessia Gervasi e Matteo Scatigna, suonatore di brani della tradizione della vicina Villa Castelli.

Il monologo del maestro Santoro ripercorre a ritroso nel tempo, dall’infanzia ai giorni nostri, il versatile significato del numero due, nel dialetto cegliese. Tra rievocazioni, fatti tutt’altro che originali e rievocazioni si inseriscono alcuni canti popolari salentini e della memoria cegliese. In particolare, Pino Santoro, riporta alla ribalta una vecchia pizzica cegliese, il cui testo si ispira ad un antico racconto di Ceglie Messapica. Alessia Gervasi, tarantolata, danza accompagnata dalla musica pizzicata del villa castellano Matteo Scatigna, suonatore tradizionale.
Seguirà il secondo atto unico intitolato: “La chiave di casa”, adattato ed interpretato da Carlo Mauro. Con lui saranno sul palco i cegliesi Donato Caramia, Fabio Scarciglia, Piero Francioso, Martino Convertino, Maria Fede, Cosimo Nannavecchia e Oronzo Chirico.
“La chiave di casa” è un esilarante atto unico, portato in scena, nel 1956, da Eduardo De Filippo con Peppino De Martino e Dolores Palumbo. Si narra che, mentre il nobile Simone torna a casa, incontra l’amico Ciccillo che gli chiede un favore: intrattenere il marito di una signora, sua amante, finché non si troveranno le chiavi di casa della donna. Simone accetta l’incarico e l’amico gli indica un uomo seduto in pizzeria come il marito dell’amante. Dopo una serie di vicissitudini il povero Simone scopre, però, che l’uomo non c’entrava niente e che la persona che Ciccillo voleva intrattenere era proprio lui.
L’ultimo atto unico ha per titolo: “Pericolosamente”, anche questo tratto dal ricco repertorio di Eduardo De Filippo, scritto nel 1938. Vedrà impegnati Oronzo Chirico, Costanza Gioia e Nicola Monaco.
L’atto unico narra che Michele torna dopo quindici anni dagli stati Uniti d’America Napoli. Il suo vecchio amico Arturo si offre di ospitarlo in casa propria, dove l’uomo fa la conoscenza di Dorotea, moglie di Arturo, donna ingenua e dal carattere bellicoso. La donna confessa a Michele che, sin dal giorno stesso del matrimonio, durante i loro quotidiani litigi Arturo tenta di assassinarla. Michele rimane sconvolto da questa rivelazione.
Quando Arturo rientra a casa, afferma di essersi recato a comprare delle pallottole per la rivoltella. Quando le chiede di preparare due caffè, Dorotea risponde che non ha intenzione di fargli da serva. Comincia un furibondo litigio, durante il quale Michele spara la moglie. La donna, tuttavia, si salva, e credendosi miracolata cambia improvvisamente atteggiamento, mostrandosi premurosa e prepara i caffè richiesti.
Il mistero, per il quale Dorotea rimane legata al marito, sarà svelato solo nelle geniali battute finali.
La regia, come da ben 47 anni ad oggi – questi sono gli anni di vita della Compagnia “Nunzia Stoppa” – sarà affidata al bravo Mino Gervasi.