Dalla fine di novembre, all’incrocio di via Martina e via Petracca tra le luci verde e rosso, è “scomparso” il colore di avvertimento. Nulla di grave, è solo l’ulteriore spia di un’abulia e di un disinteresse verso la sicurezza e il rispetto dei cittadini. E non è nemmeno il più grave / VIDEO
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Diciamo subito che ci sono “ben altri” e più gravi problemi, sia in un piccolo paese che nel mondo. Ma l’attenzione, la cura dei dettagli, il rispetto sono comportamenti rimasti sempre accesi in ogni situazione, sono aspetti che non hanno una lista di priorità né tantomeno possono restare impastoiati dall’emergenza del momento. Ché se così fosse immobilizzerebbe ogni cosa.
Tutto questo per parlare di un piccolo “giallo” in salsa cegliese, quello del semaforo di via Martina a Ceglie Messapica: da tre mesi malfunzionante per via di una banale lampadina fulminata e mai sostituita. E parliamo semplicemente di lampadina come metafora di un paese che lentamente, silenziosamente e oppresso dal complice “benaltrismo” scivola verso un degrado insopportabile. Un declino invisibile perché appannato dalla ripetitività di atteggiamenti sbagliati e purtroppo normalizzati da una quotidianità ormai arresa.
VIDEO/ Il “giallo” sul giallo del semaforo
Il giallo del semaforo, dicevamo. Per chi giunge da via Martina in direzione San Rocco avrà, forse, notato che nell’alternanza tra luce verde e rossa c’è un buio di sospensione (altra metafora) dovuto al giallo fulminato. Ed è così dalla fine di novembre in una delle arterie più trafficate di auto, mezzi pesanti e pedoni.
Possibile che in tre mesi la cosiddetta “autorità costituita” non abbia segnalato o fatto qualcosa per risolvere quel piccolo, piccolissimo problema senza girarsi dall’altra parte? C’è la segnalazione di un amministratore? Di un agente di Polizia locale o di altro rappresentante di controllo? E se sì, perché nessuno li ha ascoltati, addirittura intervenendo? Alcuni cittadini assicurano di aver telefonato alla Polizia locale ottenendo rassicuranti e generiche risposte, c’è chi dice di aver contattato i rappresentanti istituzionali e chi ne ha fatto oggetto di discussione in strada o al bar, trasformandolo subito in pretesto ideologizzante.
Dal semaforo spento (parzialmente) alla disastrosa condizione di strade e segnaletica in paese il passo è breve, argomenti che infiammano gli animi sul disinteresse che si riserva alla sicurezza dei cittadini. Eppure quando a non funzionare sono i semafori presidiati dai Photored l’intervento della manutenzione è così veloce che batte persino il cambio di gomme in una corsa di Formula 1. Per la sicurezza dei cittadini? Macché, per le casse comunali. Il codice della strada è utile soprattutto quando è un bancomat.