Marciapiedi stretti, sconnessi e invasi da erba. Strade quasi “occupate” dagli edifici. Lavori per la posa di cavi (elettrici o fibra ottica) senza alcun ripristino o eseguiti con superficialità. Camminare a Ceglie è sempre più difficile, passeggiare, poi, diventa un rischio
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di Damiano Leo
A Ceglie Messapica la circolazione pedonale, purtroppo, è pressoché un optional, per la quasi totale mancanza di idonei marciapiedi.
Per rendersene conto basta a chiunque farsi un giro per la città. Tralasciando di recarsi o omettendo, per ovvi motivi, il centro storico, nel quale -gioco forza- i camminamenti a piedi dovevano interessare l’intera, anche se stretta, carreggiata. Così non poteva e non deve avvenire nel centro di nuova espansione. Le nuove licenze edilizie andavano e vanno concesse mettendo in conto che esistono anche i pedoni e non solo auto, moto o qualsivoglia mezzo di trasporto. O meglio, proprio perché bisogna dare la possibilità a mezzi veloci di circolare senza arrecare danni a chi vuole camminare a piedi, andavano e vanno previsti idonei e confortevoli marciapiedi.
A Ceglie, nel tempo, non è stato e così, e purtroppo ancora non lo è. Facile rendersene conto e, a beneficio di tutti, porterò qualche esempio.
Strade importanti e lunghe sono completamente prive di marciapiedi. Come, giusto per portare qualche esempio, un lunghissimo tratto di via Sant’Aurelia, a partire dall’incrocio di Via Calabria, fino a via Francavilla su tutto il lato sinistro non c’è spazio per i pedoni. Ma anche tutto il lato sinistro di via Gallileo Gallilei, benché la strada sia molto larga e di relativo nuovo tracciato. Quella via dove proprio qualche settimana fa si è schiantato con la moto il povero giovane Antonio Farina che, probabilmente, se lungo quella strada ci fosse stato un marciapiede non sarebbe uscito fuori carreggiata, andando a sbattere contro il tronco di una palma mangiata dal pungolo rosso.




Nelle foto, dall’alto a sinistra: l’erba che invade lo stretto marciapiede di via Galilei, lo stretto passaggio di via Machiavelli e, in alto, rigogliosi cespugli cresciuti sul marciapiede di via Pagano
E, per rimanere in tema di strade pericolose per la mancanza di marciapiede, non si può non segnalare via Galante, quella che da via Rocco Gallone porta all’Istituto alberghiero “Cataldo Agostinelli”, dove ogni giorno si recano giovani del territorio, allo sbando, svirgolando tra le auto in transito. Anche lì il pericolo è sempre in agguato, proprio per la mancanza di una striscia pedonale. E non possiamo aspettare che accada l’irreparabile per mettere mano a ciò che andava fatto contestualmente con il tracciato stradale, altamente frequentato anche per la presenza del campo da calcio.
Girando per le strade cittadine, anche quelle di nuova concezione, è facile notare come dove i marciapiedi ci sono, spesso non sono più larghi di un metro e sono tempestati di ostacoli come: cassette per il, l’energia elettrica, la fibra ottica, i cestini della spazzatura, i raccoglitori di pile esauste o i pali della segnaletica verticale, spesso sistemati proprio al centro per impedire l’agevole passaggio con passeggini, ombrelli o carrozzelle per disabili, per i quali si aggiunge disagio su disagio, dovendo spesso e malvolentieri combattere con le barriere architettoniche mai abbattute.
Al quadro dei mal realizzati marciapiedi bisogna aggiungere anche le interruzioni con le rampe abusive per accedere a garage privati e l’invasione di erbacce mai sfalciate. In molti casi il verde ha completamente ostruito il passaggio di chiunque. A riprova del fatto che a Ceglie i pedoni non esistono. Provate a percorrere, con un passeggino o una carrozzella, qualsiasi marciapiedi, dove ci sono, senza dover, gioco forza, impegnare la carreggiata per arrivare in fondo alla strada.