Quali sono il significato e l’origine del nome? E quanti paesi o borghi lo condividono? Si trovano numerosissime similitudini in Austria e nell’area slavo-balcanica. E in Serbia c’è pure un lago che si chiama Celije
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di Pasquale Elia
E’ doveroso iniziare la nostra ricerca soffermandoci per qualche istante sul nome di questo nostro antichissimo Centro: Ceglie. Che significato potrebbe avere questa parola? La mia ricerca aveva e ha tuttora lo scopo di appurare proprio il significato della parola Ceglie. Intanto prima di tutto dovremmo appurare se quel vocabolo sia di origine illirica oppure greca o addirittura italica.
Personalmente propendo per l’origine illirica. Con lo stesso identico nome, infatti, troviamo città, villaggi, Monastero, un lago artificiale e nomi propri di persone in Austria, in Croazia, in Slovenia e in Serbia.
Tutte le ricerche fin qui da me esperite sono state assolutamente tutte negative. Tutti gli studiosi contattati, anche oltre i confini italiani, non hanno saputo darmi una convincente spiegazione. Nessuno di costoro ha saputo darmi qualcosa in più rispetto a quanto già sapevo, in altre parole niente. Quale significato dunque potrebbe avere il nome “Ceglie” ? Sconosciuto a tutti. Potremmo però supporre che quel nome fosse appartenuto a un valoroso condottiero, oppure a un mitico eroe di quelle popolazioni illiriche o a un loro Capo carismatico oppure ancora addirittura a un loro dio.
Non mi spiego allora perché città, paesi, villaggi, persone, convento e finanche un lago artificiale portano questo nome. In Europa, oltre alla nostra bella Ceglie Messapica (Brindisi) esistono anche altri paesi antichissimi e piccoli villaggi omonimi: Ceglie del Campo (ora rione di Bari), Celje in Slovenia, Ceglie (proprio così, non è un errore di ortografia) ancora in Slovenia, Celije in Croazia, Celije in Serbia, altra Celije in Serbia, ancora un’altra Celije in Croazia, un Monastero di nome Celije in Serbia e per un lago Celije in Serbia un nome di persona di etnia Rom e, per finire, in provincia di Bari anche il cognome Di Ceglie.
A fianco di ciascuna città o villaggio con questo nome ho voluto inserire le coordinate geografiche con il preciso intento di non ingenerare confusione nel lettore. Da un particolareggiato studio possiamo rilevare che queste città e villaggi sono a distanze abbastanza lontane fra loro, e quasi tutte in territorio dell’ex Repubblica della Jugoslavia ad eccezione naturalmente delle due omonime pugliesi. Ciò potrebbe dimostrare che i nostri antenati messapi provenissero proprio da quei territori, in altre parole, dalla non tanta conosciuta Illiria, la quale secondo gli ultimi studi occupava, a partire da nord, le coste della Slovenia, della Croazia, della Serbia Montenegro e dell’Albania, delle isole dalmate, ma si erano spinti finanche nel lontano nostro Salento. Durante la dominazione romana la nostra città era conosciuta con il nome di Cilium, Celium, Coelium, Caelia. Essa è costruita su di un poggio sul fianco sud-orientale della Murgia meridionale, sulla linea ferroviaria Martina Franca – Ceglie Messapica – Francavilla Fontana. Mi preme ora esaminare, una per una la storia di queste città e villaggi incominciando proprio dalla bella e antichissima nostra Ceglie.
CEGLIE MESSAPICA (40° 39′ 00” Nord – 17° 31′ 00” Est),città dell’Alto Salento, m.298 s.l.m.; riferito al punto trigonometrico situato sulla torre normanna (1070 – 1100) del castello m.332 ; abitanti 18.503 al 31 dicembre 2024. In lingua greca è conosciuta “Kailia”, con la conquista romana avvenuta nel 267 a.C., e con l’uso obbligatorio della lingua latina nelle province romane, Kailia fu romanizzata in “Caelia” con pronunzia “Celia”, (leggendo invece così come scritta dà all’incirca lo stesso suono di Kailia); nell’alto medioevo fu “Cilia de Gualdo”, nel periodo rinascimentale “Cilij do Gaudo, e/o de Galdo “, nel 1752, Universitas Terrae Cilii Gaudo (Comune della Terra di Ceglie del Gaudo).
Con l’abolizione della feudalità (Decreto 2/4 agosto 1806) gli Amministratori comunali rimossero il predicato “Gaudo” lasciando solo il nome della città “Ceglie”; il 18 marzo 1861 fu costituito il Comune autonomo di Ceglie (senza predicato); con R.D. 4 marzo 1864 viene aggiunto al nome il predicato “Messapico” (grammaticalmente errato) in provincia di Lecce; con la costituzione della Provincia di Brindisi avvenuta il 2 gennaio 1927, Ceglie Messapico, il 12 gennaio di quello stesso anno, cambia provincia di appartenenza passa da Lecce a Brindisi (D.Lgs. n.1 del 02 gennaio 1927 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.7 dell’11 gennaio 1927) e, infine su Decreto del Presidente della Giunta Regionale Pugliese (D.P.G.R.) n. 921 del 10.10.1988, cambia denominazione in “Ceglie Messapica” rendendo così giustizia alla grammatica italiana che vuole i nomi delle città al femminile.
Testimonianze di scavi archeologici fanno risalire la nascita di questa città tra il VI e il VII secolo a.C. Nome degli abitanti “cegliesi”.
A mio parere, ma il mio parere non fa testo, Ceglie fu fondata da migranti Illirici sette secoli prima della nascita di Cristo, quindi contemporanea o addirittura qualche decennio prima della fondazione di Roma.
CEGLIE DEL CAMPO (41° 03′ 52” Nord – 16° 51′ 56” Est), antico piccolo centro agricolo, dove nulla rileva l’esistenza di un importante centro storico, ora è un popoloso rione della città di Bari. Anticamente era conosciuta con il nome di “Caelia”. Si, così, proprio come la nostra città. Non si conosce come e quando nacque quell’antica “Caelia”. Le prime sicure testimonianze risalgono al VI sec.a.C. Nome degli abitanti “cegliesi”, attualmente ” baresi”.
CELJE slovena (46° 14′ 09” Nord – 15° 16′ 03” Est), in tedesco pronuncia Cilli, è centro regionale della Bassa Stiria sud occidentale parte slovena dell’ex provincia della Stiria. Entrò a far parte della Slovenia nel 1191 a seguito della cosiddetta “Ten Day war”, in italiano, “guerra dei dieci giorni”. E’ la terza città della Slovenia, m. 241 s.l.m., abitanti 48.081. In lingua slava è conosciuta come “Kelija”, in epoca celtica era nota come “Kelea”, durante l’Impero Romano “Civitas Celeia, Celea,”, nel Medioevo fu “Cylie”, mentre all’epoca di Federico II fu “Celje”. Alla fine del XIX secolo e all’inizio del XX era conosciuta come “Celle”.
CELLE (pr. Cilli) è anche un comune e capoluogo del Distretto di Celle, in Bassa Sassonia, in Germania. Questa città tedesca (Celle) è situata sulle rive del fiume Aller , un affluente del Weser e ha una popolazione di 71.000 abitanti. Nel 985 d.C. il suo nome era “Kiellu”. Ritornando alla Celje slovena, ricordiamo che le prime attestazioni del nome a seguito d’insediamento slavo includono Cylia, nel 452; Ecclesiae Celyana, nel 579, era sede di un vescovado, come attestano gli atti di un concilio tenuto a Grado proprio quell’anno; Zellia, nell’824; Cilia, nel 1310; Cilli, nel 1311 e Cellèe, nel 1575. Il nome è di origine pre romana e la sua etimologia non è chiara. Nello sloveno dialettale, Celje si chiama Cjele o Cele. L’Enciclopedia Britannica del 1911 “Celje” viene ancora indicata con il suo nome tedesco “Cilli”. Durante le grandi migrazioni del V e VI secolo la città fu saccheggiata. Nome degli abitanti, in sloveno “Celjani” = cegliesi, al singolare “Celjan” = cegliese, aggettivo “Celjski” = cegliese.
CEGLIE slovena, (45° 34′ 48” Nord – 14° 10′ 02” Est), nella grafia identica alle due città pugliesi. Ceglie, è un insediamento del comune di Villa del Nevoso in Slovenia (in latino Bisteria Illyrica, in sloveno Illirska, in tedesco Illyrisch Feistritz), m.594 s.l.m., 64 abitanti (2002), diocesi di Capodistria (Koper in sloveno, Kopar in croato), fino al 1924, era comune autonomo della provincia di Fiume, poi, nel 1924, fu annesso al comune di Primano (Pola) e, nel 1947, con l’annessione alla Jugoslavia, entrò a far parte con il comune di Primano del comune di Villa del Nevoso. Notare il termine Illyrica. Nome degli abitanti “cegliesi” (si, proprio così, come fosse italiano).
CELIJE (45° 26′ 18” Nord – 18° 48′ 20” Est), piccolo villaggio vicino a Trpinja in Croazia. Il suo nome originale (con segni diacritici)* è Celije. Esso viene indicato, a volte, anche CELIJA; è situato nella parte orientale della Croazia a ovest della Trpinja e a sud dell’aeroporto di Osijet. Popolazione 121 abitanti al censimento del 2011. Il villaggio fa parte della contea di Vukovar – Sirmia comune di Trpnia.
* il segno diacritico è un segno aggiunto a una lettera per modificarne il significato di parole simili.
CELIJE (43° 19′ 86” Nord – 22° 10′ 17” Est), villaggio situato nel comune di Gadzin Han in Serbia, Secondo il censimento del 2011 il villaggio ha una popolazione di 1209 abitanti, mentre il comune di Gadzin Han ne ha 8357.
CELIJE (43° 24′ 51” Nord – 21° 10′ 35” Est), altro piccolo villaggio serbo nel comune di Krusevac. Esso ha una popolazione di 268 abitanti, mentre il comune al censimento del 2011 ne ha 73.479.
Riferimenti: Popis stanovnistva, domacinstava i stanovà 2002 Kujiga 1; Nacionalna ili etnicka pripadnost po naseljima Republika Srbija, Republichi zanodza Beograd statistiku 2003.
CELIJE (44° 21′ 00 Nord – 20° 11′ 00 Est), villaggio serbo situato nella municipalità di Lajkovac. La città ha una popolazione di 3023 abitanti.
Riferimenti: Institut National d’etudes Demografique
Il monastero e il lago Celije


Il Monastero di Celije e il lago di Celije, entrambi in Serbia
MONASTERO CELIJE (44° 14′ 7” Nord – 19° 52′ 9” Est), è un monastero serbo-ortodosso. E’ dedicato ai Santi Arcangelo e Gabriele. Si trova vicino al fiume Gradac, a 6 Km dalla città di Valjevo. Fu fondato nel tardo XIII secolo da Stephen Gragutin. Oggi il monastero è circondato da alberi di alto fusto per cui non può essere visto da lontano. Esso è conosciuto per essere il convento di San Giustino Popovic (1894 – 1979). Il Santo fu canonizzato dalla Chiesa Ortodossa serba nel 2010. Il convento è stato dichiarato monumento di grande importanza nel 1979 ed è protetto dalla Repubblica Serba.
Riferimenti: Dott. Novakovic Radmila Kostic, 2005, Camera Regionale di Commercio Pozaverac.
LAGO CELIJE ( 43° 24′ 25” Nord – 21° 09′ 57” Est), invaso artificiale sul fiume Rasina in Serbia. Il Rasina è un corso d’acqua nel centro-sud della Serbia, lungo 92 Km , scorre attraverso la regione di Rasina e sfocia nello Zapadna Morava vicino al villaggio di Makresane, comune di Krusevac. L’acqua di quel fiume viene utilizzata, tra l’altro, anche per le esigenze dell’acquedotto della città di Krusevac.
Referimenti : Mala Prosvetina Enciklopdija, terza edizione, 1985, Prosveta ISBN 86-07-0001-2; Joan D. Marcovic (1990) – Enciklpeijski geografski leksikon Jugoslavije; Svjetlost – Sarajevo ISBN 86-01-02651-6.
BARBARA DI CELJE (in croato e sloveno Barbara Celiska, in ceco Barbora Cellska, in ungherese Cillei Borbala), nacque nel 1392, morì a Melnik nel 1451, fu Imperatrice del sacro Romano Impero, Regina di Ungheria e Boemia. Fu sepolta nella cattedrale di Praga.
CELIJA, è anche il nome di una donna appartenente ad una comunità “rom” di origine slava insediatasi in Austria alla fine del 1943.
MAJA CELIJA, illustratrice, nasce a Maribor, Slovenia, a cinque anni si trasferisce a Pola (ora Pula), Croazia, si diploma a Milano in grafica. Vive a Milano.
All’epoca dei coloni greci le prime tre città avevano all’incirca lo stesso nome Kailia (Ceglie Messapica, Ceglie del Campo, Kelija, Kelea (Ceglie slovena, uguale Kalum) che, secondo alcuni studiosi, tutte con il significato di “comunità”; in epoca romana erano Caelia, Cilia, (Ceglie Messapica e Ceglie del campo), Celeia, Celea (Celje slovena). Il vero significato del nome era “Cella”. [1].
Desta veramente stupore come il nome di queste città scritte con caratteri della lingua del posto (slovena, croata, serba, italiana o tedesca) danno, nella pronuncia, lo stesso suono.
E’ davvero sorprendente l’affinità dei nomi tra queste antichissime città e villaggi, tra l’altro, molto lontani dalle nostre due pugliesi. Eminenti studiosi del settore riconoscono però che le popolazioni di etnia messapica provenissero tutta da quella regione conosciuta con il nome di Illiria.
Anche le città omonime slovene, croate e serbe sembrano che siano state fondate dalle popolazioni messapiche. La capitale di quell’antico popolo degli Illiri, storicamente conosciuta era Shkodra o Shkoder in albanese, Scodra in latino e in greco antico, Scutari in Italiano. Essa, secondo uno studioso inglese delle popolazioni balcaniche, fu fondata nel II sec.a.C. [2] .
Alcune fonti che passano per la maggiore, affermano che Scutari fu fondata tra il IV e il V sec. a.C., altre, invece, tra il VI e il VII sec. a. C. Tanto per doverosa informazione.
Oltre alla somiglianza dei nomi sorprendono anche i colori dei rispettivi Gonfaloni: giallo – celeste, per le città slovene; azzurro – giallo per la città croata; giallo – celeste, per la nostra città messapica.
I primi insediamenti umani nelle nostre città apparvero tra il VII e il VI sec. a.C. Nelle necropoli venute alla luce, le sepolture sono tutte per inumazione, ma compaiono anche quelle a incinerazione. Il rito funerario per eccellenza è quello dell’inumazione. La deposizione del corpo del defunto viene posto in fosse scavate nella terra. La posizione del defunto è variata molto nel corso dei secoli. Nella fase più antica è inumato su un fianco in posizione rannicchiata con le gambe e le braccia piegate e con il viso rivolto a oriente, mentre nei secoli successivi la sua posizione è quella supina con braccia e gambe distese.
[1] G. Semeraro, Le Origini della Cultura Europea, Firenze 1974, vol. I, pag286
[2] Wilkes, Iohn (1992) The Illirians, pp. 177-179 – ISBNO – 631-19807 -5