19 Aprile 2025

Quel legame di Jurlaro con Ceglie

Rosario Jurlaro
Rosario Jurlaro

Un ricordo del poeta e storico di Francavilla, per 36 anni direttore della biblioteca “De Leo” di Brindisi. Nell’ultima sua opera “Svolta a U” il lavoro di una vita dedicata alla cultura e alla fede

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di Damiano Leo

Dopo circa sei mesi dalla morte di Rosario Jurlaro, uomo di fede e di cultura, ci è stata finalmente recapitata l’ultima sua fatica letteraria: Svolta a U. Si tratta di un  lavoro di tutta una vita. Nel quale l’autore, che ci onorava della sua amicizia e spesso ci accoglieva nella sua casa-museo, come accoglieva tanti cegliesi, ha messo insieme quasi tutta la sua produzione poetica.

Il testo, pubblicato dalla Società Editrice Fiorentina nel marzo del 2023, è accompagnato da note critiche degli amici: Ettore Catalano, Luigi Marseglia, Patrizia Paradisi, Leonardo Sebastio e Francesco Tateo, tutti letterati di alto livello.

La copertina di “Svolta a U”

Al loro contributo non possiamo non aggiungere un nostro scarno intervento, ricordando come Jurlaro, in vita, sia stato particolarmente legato alla nostra città, Ceglie Messapica, che non mancava di frequentare, sostenere e promuovere.

Rosario Jurlaro è nato a Francavilla Fontana il 23 marzo 1930. Ventenne è stato giornalista per “L’Osservatore Romano” e “Il Tempo”. Dal 1957 al 1993 è stato direttore della biblioteca “Annibale De Leo” di Brindisi. In essa ha organizzato conferenze e pubblicato “Brundisii res” dal 1967 e le collane: Guide alle tradizioni, Testi e documenti, Storia e cultura, Prose e poesie, Chiesa e società, Cataloghi, Convegni ecc.

Ha instaurato rapporti culturali con Università, Istituti e studiosi europei, d’America, dei Paesi dell’Est e dell’Africa settentrionale.

Da pensionato ha continuato le sue ricerche e fondato la rivista “Alba Pratalia” pubblicata dalla Arnaldo Forni Editore di Bologna dal 2002 al 2016. Jurlaro è stato socio onorario di vari Istituti e Associazioni culturali. Ha partecipato con relazioni e interventi a congressi nazionali ed internazionali di archeologia, storia e letteratura. Dal 1980 ha ricercato le fonti per la stesura della positio alla causa di canonizzazione dei Martiri di Otranto. Ha ottenuto vari premi per i suoi studi sul Meridione d’Italia.

Numerose le sue pubblicazioni, tra queste ci piace ricordare: “L’Utile canna. Diario della gente del sud”, “Focolari antichi della Provincia di Brindisi”, “Brindisi antica”, “La biblioteca ‘Annibale De Leo’ di Brindisi”, “Amore nozze famiglia”, “Storia e cultura dei monumenti Brindisini”, “Continente masseria. Alle radici del Sud mediterraneo” e “Svolta a u”, ultimo e unico lavoro nel quale ha pubblicato le sue poesie, fatti di versi forse duri e incalzanti, ma che riportano alla bellezza e alla forza di una lingua stupenda e ricca come la nostra, oggi purtroppo quasi dismessa e colonizzata, un vocabolario affascinante di parole che si fanno immagini e riescono a donarci il profumo di primavere trascorse, il sapore intenso di vite vissute come «ripostigli / di conversari antichi».

La poesia di Jurlaro cerca ora un sentiero possibile, un accomodamento, rovistando nei ricordi di una vita, giocando con lune e carte, accennando preghiere e imbattendosi in falci taglienti, dipingendo cartoline di una Brindisi in cui le ruspe hanno sradicato case dai tetti spioventi e innalzato «termitai policromi», addensando ombre sul passato storico della città, accumulando, nel viaggio memoriale che prosegue nelle vie del mondo, visioni di sere di maggio odorose di fieno, rintocchi di vecchie campane e notti fiorentine di gatti innamorati.

Rosario Jurlaro è morto il 21 ottobre 2024, all’età di 94 anni. Tutti lo ricorderemo come un grande scrittore, saggista, archivista ma soprattutto uomo di impareggiabile cultura e di fede.

Ci piace chiudere questa accorata testimonianza con il testo di una delle sue poesie, inserita in Svolta a u (pp. 102 – 103) intitolata “Preghiera”: Signore, / quando sarà il mio turno, / come ciascuno dei martiri d’Otranto, / che avanti a sé vide i compagni / pazientemente morire, / fa che sopporti / la morte di chi avanza / e accetti la mia / senza rimpianti. // Quando più non potrò, / spinto dal corso, / fermarmi o riscattarmi / e sarò nudo, inerme, / con le mani a tergo / legate ora dal tempo / ora dal male, / male che solo Tu sai vincere, / Signore, fa che sia / nella tua fede / e mi conforti ancora / l’idea della tua gloria: / vita eterna.

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