Un Rogazionista di Ceglie Messapica fu soccorritore e ricostruttore del sisma che colpì la città nel 1908. Oggi si ricorda il 150° anniversario della nascita di Padre Pantaleone Palma, in odore di santità dopo una vita dedicata agli altri ma ripagata da vendette poi sconfessate
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di Damiano Leo
Ricorre oggi il 150° Anniversario della nascita di Padre Pantaleone Palma, Servo di Dio, primo e principale collaboratore di S. Annibale Maria Di Francia, nato a Ceglie Messapica il 15 aprile del 1875.
Un importante avvenimento, questo, se pensiamo che il concittadino si avvia agli onori degli altari, unitamente al dottore latianese Bartolo Longo e al Vescovo dei poveri Tonino Bello di Alessano (Lecce). Tutti e tre figli della nostra Puglia.
I tempi della Chiesa, si sa, sono lentissimi e lungamente meditati, ma noi, intanto, festeggiamo l’odierna ed importante ricorrenza imparando a conoscere un poco più da vicino il cegliese Padre Pantaleone.

Ordinato sacerdote il 30 luglio 1899, Padre Palma si dedica all’insegnamento. Trasferitosi a Messina per laurearsi in Lettere e Filosofia incontra Annibale Maria Di Francia che lo ospita nel quartiere Avignone. Il giovane Palma trova nel Di Francia il confessore e la guida spirituale. Affascinato dallo zelo apostolico e dalla carità del Santo chiede di diventare Rogazionista. Abbandona gli studi per farsi mendicante e raccogliere l’obolo per gli orfani Antoniani.
Sant’Annibale ricordando i giorni del terremoto del 1908 scrive: «Io conoscevo l’intelligenza e la prodigiosa dinamicità di Padre Palma, ma ero ben lungi dal supporre tutto quello che seppe operare nei giorni del terremoto. È un fatto incredibile! Meriterebbe numerose medaglie d’oro al valore civile per il coraggio dimostrato, e un Paradiso sarebbe poco per l’eroica carità esercitata!». Quando l’Opera, dopo il terremoto, si trasferisce ad Oria, Padre Palma allestisce calzaturificio, sartoria, tipografia, falegnameria e officina meccanica per offrire agli orfani la possibilità di apprendere un lavoro.
Sant’Annibale e Padre Palma furono due anime in una e insieme gettarono le basi spirituali e materiali della Pia Opera. Allo zelo e all’intelligenza del nostro si deve la creazione delle “Segreterie Antoniane”. A dire del Di Francia «l’organizzazione delle segreterie è tale da stupire chiunque. Costarono a Padre Palma enormi sacrifici, ma costituiscono le arterie principali da cui la provvidenza passa in modo ineffabile».
Il Di Francia affidò a Padre Palma la fondazione di nuovi Istituti, le relazioni con autorità. Ditte ed industriali. A lui si deve la fondazione di Istituti maschili e femminili a Roma, Messina, Corato, Altamura, Montepulciano, Taormina, Trani e Padova.
Prima di morire, il 1° giugno 1927, Padre Annibale nominò Padre Palma erede universale ed esecutore testamentario. A questo punto inizia il Calvario. In seguito ad infami ed infondate calunnie, successivamente ritrattate, il 23 ottobre 1932 viene convocato a Roma dal Santo Uffizio, sottoposto a giudizio senza alcuna possibilità di difesa. Viene dimesso dalla Congregazione, secolarizzato, sospeso dai sacramenti e segregato preso la Scala Santa. Su consiglio del padre spirituale, il Servo di Dio Padre Ignazio Beschin, ripetutamente si dichiara innocente e chiede la revisione del processo. A partire dal 6 agosto 1935, gli fu accordato il permesso di celebrare la santa Messa, segno inequivocabile di riabilitazione.
Morì improvvisamente in fama di santità il 2 settembre 1935. Il documento con cui lo si riconosceva innocente fu posato sulla sua salma. La fama di santità, goduta in vita e in morte, è ancora viva presso i Passionisti, i confratelli, le consorelle e i laici che lo hanno conosciuto.
Il cegliese Padre Pantaleone Palma è stato fedele al sacerdozio, al Fondatore e obbediente alla Chiesa fino alla morte. I suoi resti mortali, inizialmente sepolti presso il cimitero del Verano a Roma, sono stati traslati nel Santuario di Sant’Antonio di Padova a Oria il 12 settembre 2023, dove tutt’ora è possibile portare un fiore e chiedere grazie.