12 Marzo 2025

Riabilitazione con posti-letto vuoti

Il centro di riabilitazione di Ceglie Messapica
Il centro di riabilitazione di Ceglie Messapica

Per il Centro ospedaliero di Ceglie autorizzata l’istituzione di tre unità operative. L’assessore Amati rilancia preoccupazione e dubbi sui mancati ricoveri dei pazienti con gravi traumi encefalici (i codici 75): “Ho scritto al direttore generale dell’Asl per avere risposte certe”

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È stata autorizzata dalla Regione Puglia l’istituzione di due unità operative complesse e un’unità operativa semplice a valenza dipartimentale per il Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica, a stralcio dell’atto aziendale. 
Le nuove unità operative complesse sono quella di Neuroriabilitazione (codice 75) e di Medicina fisica e riabilitativa (codice 56), mentre quella a valenza dipartimentale è l’Unità spinale (codice 28). Ne ha dato comunicazione l’assessore regionale al Bilancio Fabiano Amati che, commentando con soddisfazione i provvedimenti, ha però richiamato ancora una volta la mancata occupazione dei posti letto riservati ai cosiddetti codici 75, ovvero i pazienti affetti da esiti di gravi traumatismi cranioencefalici. “A questa buona notizia, per cui ringrazio l’assessore Piemontese e i dirigenti regionali per la celerità, si collegano – afferma Amati – gli interrogativi sulla mancata occupazione dei posti di codice 75 di riabilitazione intensiva, nonostante vi siano ampie liste d’attesa, come accertato dal Dipartimento Salute; sulla quantità di prestazioni assicurate per il DH adulti, che si presentano inferiori a quante svolte dal precedente gestore e nonostante lo stesso numero di addetti; sulla mancata attivazione di nuovi 45 posti pubblici e 6 posti privati, per la cura dei codici 56, nonostante notevoli liste d’attesa non solo in provincia di Brindisi ma in tutte le province pugliesi”.

“Su quest’ultimo punto – conclude l’assessore regionale – si rileva che risultano ampiamente non attivati i posti di codice 56 che la Regione Puglia ha programmato e che ammontano a 1.165 per il privato e a 501 per il pubblico. E su questi interrogativi ho scritto al Direttore generale della ASL per stimolare le migliori risposte da garantire ai cittadini.”

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