16 Settembre 2024
La Procura di Brindisi
La Procura di Brindisi

La Regione Puglia ha inviato alla magistratura una relazione sui rapporti che hanno regolato l’affidamento alla Fondazione San Raffaele. Il dramma: molti pazienti trovano le porte chiuse

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Non c’è pausa ferragostana per la vicenda del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica. E non potrebbe essere diversamente vista l’incertezza che vivono i pazienti della struttura e i circa 180 dipendenti e collaboratori dell’ospedale di alta specializzazione, anche alla luce del parziale blocco dei ricoveri come accade ad alcuni pazienti che richiedono cure specifiche e che nei prossimi giorni saranno costretti a lasciare gli ospedali dove hanno ricevuto le prime cure emergenziali e di supporto.

Nelle ultime ore si è appreso che anche la Regione Puglia ha inviato un’informativa alla Procura della Repubblica di Brindisi e ad altri organi competenti per accertare la linearità dei servizi sanitari da garantire e il rapporto con l’attuale gestore privato.

“Sul fatto del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica, gestito dalla Fondazione San Raffaele, anche la Regione ha presentato una relazione alla Procura della Repubblica di Brindisi, alla Corte dei conti e ai Nas” ha fatto sapere il consigliere regionale Fabiamo Amati, presidente della commissione Bilancio.

“La relazione – chiarisce Amati – approfondisce in modo dettagliato, per tutte le conseguenze previste dalla legge, tre aspetti: la storia del l’affidamento della sperimentazione gestionale, purtroppo senza nessuna procedura di evidenza pubblica, e perciò la conseguente invalidità di ogni tipo di accordo contrattuale tra la ASL e la Fondazione San Raffaele; la violazione dei tetti assegnati e la illegittima compensazione del canone di locazione; l’attuale insussistenza dei requisiti organizzativi previsti per lo svolgimento dell’attività clinica”.

Secondo Amati si tratta di “Tre punti in grado di segnalare 24 anni di illegittimità e opacità, su un Centro riabilitativo nato per consentire alla sanità pubblica di appagare al meglio la domanda di salute.  Si spera che questo ulteriore atto contribuisca alla soluzione del problema, restituendo ai pazienti e al personale condizioni di maggiore serenità. Ringrazio – conclude il consigliere regionale – il direttore del Dipartimento sanità e i dirigenti regionali, per la notevole attività svolta”.

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