16 Settembre 2024
Sergio Mattarella presidente della Repubblica
II presidente della Repubblica Sergio Mattarella: a lui si è rivolto il consigliere regionale Fabiano Amati

Il consigliere Amati ha informato il presidente della Repubblica sulla situazione del Centro di riabilitazione. E la Procura di Brindisi avvia un’inchiesta per verificare la regolarità della gestione. L’imbarazzante silenzio delle istituzioni locali.

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La Procura di Brindisi ha aperto un fascicolo contro ignoti per appurare la regolarità nella gestione del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica, da 24 anni portato avanti in via sperimentale d’intesa, fino a qualche mese fa, con la Regione Puglia.

L’indagine della magistratura ordinaria era nell’aria e quasi un atto doveroso dopo le lamentele sollevate su presunte irregolarità all’interno dell’ospedale di alta specializzazione riabilitativa che il Consiglio regionale con il voto del maggio scorso ha voluto ricondurre nell’alveo pubblico.

L’indagine è partita da un esposto sulle professionalità realmente impegnate nella struttura cegliese e su disservizi lamentati peraltro da pazienti o da loro familiari, accuse smentite e negate dalla Fondazione San Raffaele che difende l’efficacia dell’offerta sanitaria e le professionalità del personale impegnato.

Il consigliere regionale Fabiano Amati non si ferma nel braccio di ferro con la Fondazione San Raffaele e oggi ha preso pure carta e penna per scrivere al presidente della Repubblica Mattarella per informarlo dei problemi che si vivono a Ceglie.

“Avevo detto che l’avrei fatto e l’ho fatto” afferma Amati. “Ho scritto al Presidente della Repubblica per chiedergli di far sentire la sua voce presso tutte le autorità e rendersi conto come sia da fuori di senno consentire che al Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica si curino malati gravissimi con personale medico privo di abilitazione culturale appropriata.

L’atto abnorme del TAR di Lecce impedisce alla ASL di Brindisi di prendere possesso di una propria struttura, afferente al Perrino di Brindisi e gestita (ahimè) dalla Fondazione San Raffaele da 24 anni, in violazione delle leggi.

La questione è di una gravità inaudita e coinvolge anche profili di responsabilità penale.

Ho informato della questione, inoltre, il Procuratore della Repubblica di Brindisi e l’Ufficio di presidenza della Giustizia amministrativa.

Nel frattempo ho chiesto all’avvocatura regionale e all’ufficio legale della ASL d’insorgere immediatamente contro il provvedimento monocratico del presidente del TAR Lecce, per riportare a legalità e giustizia una vicenda ormai incedibile” ha concluso Amati.

Il consigliere regionale, che è anche presidente della commissione Bilancio, è una delle poche voci che neppure la canicola e le vacanze estive hanno bloccato. Ed è una  voce resa ancora più efficace dall’imbarazzante silenzio e dall’indifferenza delle istituzioni locali, anche se cominciano a levarsi rumorii verso il sindaco di Ceglie e la sua amministrazione comunale. Un ente locale è ai margini di una partita complessa come quella della gestione del Neurolesi, ma anche un’istituzione del territorio ha il dovere di interessarsi delle centinaia di persone che vi lavorano (e la maggior parte è del posto), così come ha piena responsabilità politica e morale nei confronti dei cittadini e della loro salute.

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