16 Settembre 2024

L’orazione del professor Scatigna Minghetti pronunciata per la morte dell’amico e collega Vincenzo Gasparro. Pubblichiamo la “memoria” che ha affidato ai social

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Quasi tre settimane fa, dopo una breve malattia, ci lasciava Vincenzo Gasparro, scomparso a 79 anni.

Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti
Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti

Riceviamo e pubblichiamo l’orazione pronunciata dal professor Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti al termine della celebrazione funebre tenuta presso la chiesa Matrice di Ceglie Messapica e che nelle ultime ore ha voluto affidare ai social e alle fonti telematiche. Scatigna Minghetti, docente in istituti superiori e storico, è stato a lungo amico e autore di ricerche storiche, elaborate anche con Gasparro.

di Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti

Ieri mattina 24 luglio 2024 una impetuosa, subdola, vigliacca folata di vento ha spento una vivida fiamma che illuminava di sé,fin nelle sue più intime latebre, la comunità intellettuale, sociale, storica di Ceglie Messapica. Questa fiamma aveva, ha un nome tipicamente meridionale, che però travalica gli angusti termini geografici ed urbanistici del Sud e spazia libera, convincente nei cieli d’Italia, per ribadire, ancora una volta, come il genio dei figli della terra antica di Magna Grecia si affermi di continuo, con suadente pertinacia, senza prepotenza alcuna, lì, dove l’arancia profuma ed i limoni producono effluvi perenni che penetrano le nari con dolce persistenza. Ecco, quel nome tutto merito, che qui si declina, è quello di Vincenzo Gasparro.
È grazie a lui, alla sua vena delicata, alla sua sensibilità infinitamente poetica, solatia,
mediterranea se i balconi, le finestre, le altane delle nostre strade, delle nostre case, dei nostri cuori, restano in perenne poeticità, vitalisticamente fioriti, innervati di quel flusso guizzante, sanguigno che possiedono le melegrane scarlatte che punteggiano, costellano le nostre campagne allorché la forza violenta della calura estiva si stempera nei più tenui languori della nostalgia autunnale.

Vincenzo Gasparro

Fertile è stata la mente di Vincenzo Gasparro. Longanime la sua attenzione poetica verso laterra che lo ha nutrito con i propri frutti saporosi ma,in special modo,con le asperità dei sassiacuminati del calcare murgiano.
I parti seguiti alle lunghe, continue gestazione sono innumeri e felici, tanto da destare meraviglia ed una sana, feconda emulazione: La pampanella amara, Taccuino,Parole mal
distratte, Grazie per i balconi fioriti, Barchette, Arancio e limone, Nel Mattino disperso, La cura di Gaia, il passero maldestro.

Ma anche il romanzo il sortilegio della casa antica, e l’indagine storica di Una famiglia borghese per scandagliare dall’interno le vicende private e pubbliche dei Chirulli, di Ceglie Messapica, e l’itinerario della loro affermazione sociale e politica non soltanto nella Puglia Peninsulare, ma altresì negli spazi territoriali ad essa limitrofi. Non semplicemente negli ambienti letterari si sono esplicate l’attività e le azioni di Vincenzo Gasparro. Esatto pure un attento e persuasivo amministratore sia comunale che provinciale di Ceglie e Brindisi, con la scanzonata verve intrisa di spregiudicatezza, tipica di un uomo di studi dai modi non adusi ai consueti bizantinismi della politica, che oppone ad essi la consapevolezza del pensare e la concretezza dell’agire senza chiacchiere vuote e sterili autocompiacimenti. Per tutto questo, Vincenzo Gasparro va ringraziato e, umanamente, mai dimenticato.
Con Vincenzo Gasparro io ho frequentato i corsi della Scuola Elementare tenuti dal maestro Gennaro Conte – cui egli ha dedicato un agile saggio dal titolo “Un combattente per la libertà. Storia del partigiano Coge” (2020).
Il maestro ci aveva indirizzati ad esercitare lo spirito critico e a ricorrere alla pratica della ricerca, nella gamma più a largo spettro che il lemma sottende e postula. Quella dimestichezza intellettuale, favorita dal maestro Conte, ci è poi ampiamente servita rilevandosi profittevole ed utile nel corso della nostra vita professionale e di studiosi.
Il 16 dicembre 2010 nel presentare nelle sale del ristorante Cibus, al pubblico degli amici e dei conoscenti, il divertissement per i miei 65 anni. Egli scriveva che con Gaetano “Abbiamo percorso tanti tratti di strada indieme. Abbiamo percorso un segmento educativo comune quello più importante e decisivo della scuola elementare sotto la guida di Gennaro Conte che ci spronava a fare ricerche alla scoperta di personaggi locali, di monumenti, di piante e frutti”.
Questi sono ricordi, ricordi delicati e struggenti da conservare con cura estrema nella mente e nel cuore!
Ora la nostra strada terrena, definitivamente, si divide, divarica Vincenzo Gasparro ha preso, anticipatamente un altro abbraccio, per raggiungere la sua Itaca, come portava Costantino Kavafis, che Vincenzo Gasparro tanto ammirava, insieme con Giorgio Caproni, un maestro elementare anche lui, uno dei pilastri artistico-letterari del 900 italiano ed europeo. Ma io credo che la strada mia e quella di Vincenzo convergeranno, ancora una volta , nelle latitudini sideree: ancora una volta! Lo credo fermamente: nell’aldilà! Con quella leggerezza nel percorso che ci ha sempre caratterizzato e sempre costituirà il palpitante marchio della nostra dimensione di uomini impegnati negli studi e nella promozione della cultura.
Statt bbuen Vicie’. Ma non voltarti indietro! Credimi, non ne vale affatto la pena!

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