Primo lungo negoziato alla Regione Puglia tra il presidente Emiliano e i rappresentanti della Fondazione San Raffaele, che presenterà una proposta. Ok alla gestione pubblica, fine del contenzioso e “trasferimento” dei dipendenti all’Asl di Brindisi. Il nodo dei “precari”
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Prove di dialogo tra la Regione Puglia e i vertici della Fondazione San Raffaele per regolare e armonizzare il “transito” del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica sotto una gestione pubblica. Mentre si avvicina la data in cui il Tar di Lecce dovrebbe definire il piano di organizzazione deliberato dall’Asl di Brindisi, e quindi dare avvio alla fase di internalizzazione, le parti si sono incontrate negli uffici della Regione a Bari per verificare la fattibilità delle proposte.
Al tavolo tenuto ieri ha partecipato anche il presidente Michele Emiliano che già due settimane fa offrì un calumet su cui imbastire la pace, e ciò per la salvaguardia dei pazienti e dei dipendenti, circa 180 (nominali), dell’ospedale di alta specializzazione.
Le cronache parlano di una lunga riunione tenuta in presidenza, un tavolo cui hanno partecipato i tecnici del dipartimento Salute e alcuni rappresentanti della Fondazione San Raffaele, assistiti da una schiera di avvocati pronta a separare, almeno nella fase iniziale, la parte tecnico-giuridica da quella politica, nodi contenuti in una proposta di accordo che la famiglia Angelucci presenterà all’Asl di Brindisi.
Parola d’ordine: riportare serenità tra i degenti e il personale sanitario, ma anche l’azzeramento del contenzioso che proprio il 18 settembre sarà all’esame del giudice amministrativo. Da quanto emerso, ma si è sempre alle indiscrezioni di stampa e di cosiddetto “corridoio”, la Fondazione non farebbe ulteriore opposizione alla gestione pubblica, gestendo una fase di transizione che dovrebbe comunque concludersi entro il 2024. Il cronoprogramma prevede l’avvio di procedure per il “trasferimento” del personale dipendente alle dipendenze dell’Asl brindisina, mentre è da chiarire la posizione dei lavoratori con contratti a termini (molti in scadenza il 30 settembre) e i consulenti impegnati con partita Iva.
Da definire, inoltre, lo sconto che l’imprenditore sanitario vorrebbe alle voci rimborsi extratetto e affitto della sede di Ceglie, di cui è proprietaria l’Asl di Brindisi, pretese dalla Regione. Costi non proprio quantificati ma che si aggirano intorno al milione di euro all’anno.
Amati: “Bene così, ma l’intesa va trovata prima del Tar”
Favorevole all’accordo il primo firmatario della legge sulla internalizzazione votato lo scorso maggio, Fabiano Amati.
“Nulla da eccepire sull’accordo se trovano dirigenti disponibili a firmare condono su extra tetti. A me interessano il passaggio immediato alla ASL, nessun rinvio udienza del 18 e cure adeguate” ha affermato.
“Non ho letto l’ipotesi di accordo – ha commentato – proposto dalla Fondazione San Raffaele alla Regione, per facilitare l’internalizzazione del servizio reso dal Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica. Mi preme sottolineare, a scanso di equivoci, che non ho nulla da eccepire sull’eventuale definizione delle partite economiche, anche attraverso un condono sulle fatture pagate per prestazioni extra tetti e sulla compensazione del canone di locazione, soprattutto se saranno in grado di trovare un qualsiasi dirigente della Regione e della ASL disposti a sottoscrivere la regolarità tecnica dell’atto. Sul punto, infatti, la Regione ha segnalato e documentato numerose illegittimità, portate peraltro a conoscenza della Procura della Repubblica.
Saluto dunque con favore ogni tipo di accordo, se garantisce tre punti essenziali: l’internalizzazione del servizio attraverso il passaggio immediato del Centro alla ASL; la definizione dell’accordo entro il prossimo 17 settembre, affinché all’udienza del 18 settembre non ci sia alcun rinvio, magari usando la scusa delle trattative in corso, ma solo la rinuncia al giudizio o alla domanda cautelare.
Tuttavia mentre si dialoga per arrivare la pace, nelle retrovie e in trincea si combatte. Nelle ultime ore il direttore dell’Asl Maurizio De Nuccio ha portato in Procura la segnalazione relativa ai tre decessi avvenuti tra il 31 agosto e il 1° settembre nel Centro di riabilitazione.
La Fondazione: “Solo un decesso nel Centro, altri due al Perrino”
Su questo aspetto il presidente della Fondazione San Raffaele, Sergio Pasquantonio, ha precisato “che solo uno di tali decessi è avvenuto presso la Struttura mentre gli altri sono avvenuti presso l’Ospedale Perrino”, affermando che “l’esame delle relative cartelle cliniche eseguito dei propri medici legali ha escluso qualsiasi “sospetto” o criticità”.
Avendo avuto notizia che la Asl avrebbe trasmesso alla Procura della Repubblica una propria relazione in merito a tali decessi – afferma Pasquantonio – conferma che metterà a disposizione della Procura, ove ne riceva richiesta, copia delle relazioni dei propri medici legali che evidenziano l’assenza di ogni profilo di criticità nella gestione sanitaria dei predetti pazienti presso il Presidio di Ceglie Messapica”.