Il 31 luglio l’assise comunale discuterà il Documento strategico. Il Partito Democratico lamenta l’assenza di una discussione su un tema fondamentale: “Speriamo che il testo non sia un clone”
©
Il Consiglio Comunale di Ceglie Messapica si appresta, il 31 luglio, a votare il Documento strategico del Commercio, in base alla legge regionale numero 24 del 2015, ma dal banco dell’opposizione si esprime preoccupazione e irritazione per le modalità con cui si arriva alla discussione.
A farsi interprete delle critiche è il segretario comunale del Pd, Maurizio Semeraro, ci un una nota afferma che “di norma con tutti i piani strategici, l’approvazione da parte del Consiglio Comunale dovrebbe essere preceduta da una fase di ascolto e partecipazione di cittadini, sindacati e associazioni del territorio. Tra le finalità della Legge Regionale si evidenzia la tutela dei consumatori, salute, sicurezza, trasparenza, valorizzazione dei prodotti tipici e tante altre cose che non possono essere regolamentate dalla sola associazione dei commercianti”.
A Ceglie, comune in forte ritardo sul settore del commercio sia per la parte pubblica che quella privata questa fase è bypassata, quasi che il confronto dia fastidio.
“A Ceglie di tutto questo non se ne parla” accusa Semeraro. “L’iter amministrativo di affidamento è stato piuttosto strano ma questa non è certo una novità: con Determinazione n. 373 del 06.06.2024 viene affidato il servizio redazione Dsc (incarico esterno per mancanza di professionalità interna e per difficile realizzazione) alla Cat Brindisi Centro associazioni commerciale srl (centro assistenza tecnica della Confcommercio) per l’importo totale di 8.418,00 euro. C’è da evidenziare che la legge prevede la collaborazione gratuita da parte delle associazioni di categoria. Le stesse sono autorizzate e finanziate dalla Regione. Il Cat di Brindisi, affidataria del “complesso progetto” già in data 11.06.2024 (solo dopo 5 giorni) presenta la fattura di liquidazione per la realizzazione del documento per l’importo di 8418,00 euro. Non c’è che dire: realizzazione del “complesso documento” in maniera fulminea. Il Documento strategico del Commercio non è qualcosa che riguarda soltanto i commercianti di una singola associazione ma l’intera città, considerate le finalità e complessità della norma”.
“Come Partito Democratico auspichiamo che in sede di Consiglio Comunale emerga l’esigenza di aprire una fase di ascolto sul Documento Strategico del Commercio. Certo non ci facciamo illusioni di tanta sensibilità, c’è solo da sperare – conclude la nota del Pd – che il documento che il Consiglio Comunale approverà non sia un clone”.