16 Settembre 2024
Manifestazione e sit in dinanzi al Centro di riabilitazione
Manifestazione e sit in dinanzi al Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica

Sindacati, lavoratori e il consigliere Amati alla manifestazione dinanzi all’ospedale Neurolesi. Sullo sfondo si concretizza il vero obiettivo dello scontro. E si fa sentire anche il sindaco: “Io, non invitato al sit in”

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La determinazione di portare avanti il piano di gestione pubblica del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica è stata riaffermata nel corso del sit in dinanzi l’ospedale di alta specializzazione. Sindacati, lavoratori e il consigliere regionale Fabiano Amati, con il consigliere comunale di Ceglie Pietro Piccoli, si sono ritrovati per far sentire la voce su una vicenda che danneggia pazienti, lavoratori e le professionalità acquisite, mentre si attendono i pronunciamenti del Tar (il 4 e 18 settembre) sulle due delibera dell’Asl di Brindisi che, dando attuazione alla legge regionale di internalizzazione del maggio scorso, descrivono le tappe del passaggio alla gestione pubblica. Non è un iter semplice, contrastato dalla Fondazione San Raffaele che da 24 gestisce il servizio e da forze politiche vicine all’imprenditore Antonio Angelucci, parlamentare eletto con la Lega, che esprimono forti dubbi sulla capacità della sanità pubblica a garantire i livelli di assistenza e terapia. Argomenti che sono pure all’attenzione della magistratura ordinaria che ha aperto un’inchiesta su alcuni dossier presentati dal consigliere Amati e dalla stessa Fondazione San Raffaele.

“Per mollare questa battaglia hanno un’unica possibilità: abbattermi”  ha tagliato corto Amati partecipando alla manifestazione organizzata da FP CGIL Brindisi, CISL FP Taranto e Brindisi, UILFPL Brindisi, nel piazzale del Centro di Riabilitazione del San Raffaele.

Il video di Fabiano Amati

“Ce la faremo a riportare il Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica nella sanità pubblica, perché la nostra iniziativa è dalla parte della salute, dei malati, delle loro famiglie e della legge. Chiunque definisca proditorie le battaglie, come fa la Fondazione San Raffaele, magari per scarsa dimestichezza con il vocabolario, sappia che proditorio si definisce è un atto realizzato a tradimento e che solo il silenzio nello scoperchiare i fatti per ripristinare la giustizia sarebbe un tradimento, nei confronti dei miei doveri e del mio datore di lavoro, che è la pubblica amministrazione.

“Il Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica, struttura pubblica, di proprietà della ASL Brindisi, da considerarsi un reparto dell’ospedale Perrino di Brindisi, è condotto da un privato in sperimentazione gestionale assegnata illegittimamente, peraltro con una dotazione di medici privi di specializzazioni appropriate a quel tipo di malati gravi”.

Sullo sfondo si affaccia la realizzazione del Centro Risvegli, con cantiere attiguo al San Raffaele, che sembra muovere diversi interessi, prospettive non tanto nascoste nel corso del sit in. Lo stesso Amati nel corso del suo intervento ha fatto riferimento “magari in vista – ha sottolineato – di maggiori business”. Argomentazioni ripetuto in una clip che Amati e Piccoli hanno diffuso dopo il sit in.

Tirato da più parti per la giacca il sindaco di Ceglie Messapica, accusato di indifferenza al problema e di assenza dalla manifestazione (“non sono stato invitato”), ha rotto per la prima volta il silenzio.

“Oggi si è tenuta un’assemblea sindacale, alla quale non ho partecipato, non essendo stato né invitato né coinvolto direttamente in qualità di sindacalista o dipendente. Nonostante la mia competenza istituzionale su questa vicenda sia assolutamente marginale, non farò mancare il mio sostegno e quello dell’intera amministrazione laddove rileveremo ingiustizie ed inadempienze – ha detto Palmisano – rispetto non solo al mantenimento dei livelli assistenziali di cura ma anche e soprattutto rispetto alle questioni riguardanti il passaggio del personale privato/pubblico del San Raffaele e in quello che è il progetto del Centro Risvegli, teso alla creazione di un polo riabilitativo di eccellenza nazionale”. 

Angelo Palmisano

“Non sono mai stato timido sulle questioni riguardanti la mia comunità e soprattutto sulle questioni che attengono al mio ruolo nelle istituzioni e fa specie sentirselo dire da chi negli ultimi 15 anni ha rivestito il ruolo di assessore e consigliere nell’assise regionale, istituzione che aveva ed ha competenze dirette sulla sanità pubblica e privata del nostro territorio, che solo oggi, con la situazione sanitaria brindisina al collasso,  si accorge di aver perso la timidezza e decide di occuparsi delle tante falle tecnico-amministrative presenti nella gestione del San Raffaele di Ceglie Messapica. Meglio tardi che mai, ma certo è che la gestione di questa vicenda da parte della politica regionale – sostiene Palmisano – di fatto ha creato un clima di totale confusione tra i pazienti, i dipendenti e la proprietà. Credo che sia quantomeno auspicabile l’intervento nel merito del Tar, al fine di poter tutelare lavoratori, pazienti e una struttura che in 24 anni ha dato tanto al nostro territorio. Il centro di riabilitazione San Raffaele in questi anni ha operato con grande professionalità ed oggi i servizi resi rischiano di essere messi in difficoltà dal passaggio alla gestione pubblica, soprattutto considerando la situazione critica della Sanità brindisina.

In questo momento è fondamentale che il Tar porti ordine in una situazione molto complessa e soprattutto possa fare chiarezza e proteggere il servizio, i lavoratori e l’ente gestore. Se emergessero difficoltà nel riassorbimento del personale, saremo pronti a fare la nostra parte senza farci strumentalizzare da estroversi dell’ultima ora”.

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