6 Ottobre 2024

Il Neurolesi all’Asl entro 4 mesi

Il centro di riabilitazione di Ceglie Messapica
Il centro di riabilitazione di Ceglie Messapica

La Fondazione San Raffaele ha annunciato il licenziamento collettivo di 157 dipendenti in servizio nella struttura di Ceglie. Si avvia l’iter per il passaggio dal privato al pubblico. Incerte le modalità di “transito” dei lavoratori. Amati richiama l’attenzione sui pazienti

©

Entro quattro mesi saranno tutti licenziati i 157 dipendentl del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica gestito dalla Fondazione San Raffaele. Il gruppo proprietario della struttura ha avviato la procedura in conseguenza delle evoluzioni della vicenda dopo l’internalizzazione all’Asl di Brindisi votata dal consiglio regionale della Puglia lo scorso mese di maggio.

L’iter avviato dalla Fondazione può apparire un passaggio allarmante per i dipendenti ma in realtà indica che Regione e attuali gestori stanno dialogando per trovare un accordo extragiudiziale, superando anche la fase del Tar che solo in aprile si esprimerà nel merito.

A tranquillizzare e “interpretare” l’attuale fase è anche Fabiano Amati, il consigliere regionale che più di altri ha seguito la vicenda del San Raffaele e la complessa fase di “transito”.

Con un perentorio “Buone notizie per il futuro a gestione pubblica del Centro di riabilitazione” il presidente della Commissione bilancio alla Regione Puglia spiega che “la decisione di avviare la procedura di licenziamento collettivo del personale da parte della Fondazione San Raffaele, attuale gestore, favorisce in ogni caso il processo d’internalizzazione. Certo, il tutto si sarebbe potuto fare senza passare da procedure traumatiche come appunto il licenziamento, magari in concordia e soprattutto da diverse settimane, stanti le numerose problematiche oggettive emerse, ma ciò non mi esime dal rilevare a questo punto un po’ di collaborazione della Fondazione con la pubblica amministrazione. Finalmente”.

Nulla è stato però chiarito sulle procedure di passaggio del personale dal privato al pubblico. Il “licenziamento” annunciato dalla Fondazione San Raffaele indicherebbe (è solo un’ipotesi in mancanza di informazioni più certe e dettagliate) la cessazione del rapporto di lavoro, liquidazione del Trattamento di fine servizio e azzeramento delle anzianità aziendali. Toccarà ora alle parti sociali capire e spiegare se sarà questa la formula o se sono previsti dei passaggi più “morbidi” nel rispetto dei diritti maturati dai lavoratori.

E infatti Amati pone anche una questione sulle delicate fasi di passaggio che riguardano lavoratori ma anche, e non è fatto irrilevante, i pazienti in cura. “Ora – sottolinea il consigliere regionale – si pone però un notevole problema assistenziale poiché, a prescindere dalle procedure di transito del personale, temo una riduzione se non una disattivazione, sia pur temporanea, dell’assistenza sanitaria. Per questi motivi ho già allertato l’Assessorato regionale alla sanità e la ASL di Brindisi, per garantire – come al solito – la domanda di salute e il personale in servizio”.

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *