Commemorato stamane il sacrificio di Angelo Petracca, il carabiniere ucciso 35 anni fa nel corso di un conflitto a fuoco con alcuni rapinatori di banca. Alla cerimonia i vertici dell’Arma, delle istituzioni e di decine di studenti. Il messaggio del sindaco Palmisano alle nuove generazioni
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di Damiano Leo
Dopo 35 anni Ceglie Messapica continua a ricordare il sacrificio del Carabiniere ausiliario Angelo Petracca. Cade oggi il suo triste anniversario e, come ogni anno, l’Amministrazione comunale pone una corona ai piedi della lapide che ricorda il supremo gesto d’amore del giovane Petracca, nella strada a lui intitolata. La manifestazione di oggi ha visto il ricordo dei vertici provinciali dell’Arma, dei rappresentanti istituzionali e di numerosi studenti della cittadina.
Angelo Petracca, nato a Casarano (Lecce) il 6 gennaio 1970, medaglia d’oro al valor militare alla memoria, giovane martire ed eroe della nostra città. Il suo sacrificio d’amore ci ha lasciati tutti interdetti. Il suo gesto silenzioso ed umile offre a tutti , ancora oggi, una lezione di vita. Insegna che la legalità deve rimanere sempre una guida sicura e duratura.
Un messaggio rivolto soprattutto ai più giovani affinché l’esempio di Petracca sia ricordato nello spirito più ampio è venuto dal sindaco di Ceglie, Angelo Palmisano. “A noi il dovere di trasmettere alle nuove generazioni – ha scritto in un messaggio – le motivazioni che mossero un giovane di appena 20 anni a sacrificare la propria vita per la salvaguardia degli ideali di legalità e di giustizia. I pensieri di studenti e studentesse rappresentano per tutti noi un esempio di cittadinanza attiva e di consapevolezza. Per questo invito tutti i ragazzi a considerare via Petracca come uno dei luoghi più importanti della città, a raccontate questa storia a fratelli, sorelle, amici che non ne conoscono l’esistenza”.
“Oggi è l’occasione, nel ricordo di Angelo Petracca, per esprimere la nostra vicinanza e il nostro ringraziamento – ha sottolineato il primo cittadino – a tutte le Forze dell’Ordine per quanto fanno ogni giorno, per la nostra sicurezza, mettendo a rischio la propria incolumità. A loro, va tutta la nostra gratitudine”.
Angelo Petracca si arruolò nell’Arma dei carabinieri come ausiliario nel 1989. In servizio presso la Stazione di Ceglie Messapica, il 22 gennaio di 35 anni fa, intervenne, insieme al proprio Comandante e ad un altro commilitone, in occasione di una tentata rapina alla filiale di un Istituto bancario del posto. Nel corso del conflitto a fuoco che ne scaturì venne colpito alla testa, stramazzando al suolo.
Il suo supremo atto d’amore, a futura memoria, fu coronato dalla Medaglia d’oro, con la seguente motivazione: “A riposo settimanale in caserma, appreso che in un Istituto di credito della sede era in corso un tentativo di rapina, con altissimo senso del dovere, volontariamente si univa a Sottufficiale e parigrado, accorrendo sul posto. Fatto segno a proditorie e reiterate azioni di fuoco da parte dei malviventi e visto cadere ferito il commilitone, incurante del grave e manifesto rischio personale si esponeva coraggiosamente ai colpi dei malfattori. Reagiva quindi con l’arma in dotazione consentendo al carabiniere di porsi al riparo finché veniva mortalmente attinto al capo da una scarica di pallettoni. Fulgido esempio di elette virtù militari, eroico ardimento e generoso altruismo spinto fin al supremo sacrificio della vita”.