Per domani, mercoledì, è convocata l’assise comunale: all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio 2023. Ma aleggia la mancata scelta del nuovo assessore dopo il forfait di Laveneziana. Il sindaco cerca nuove e vecchie alleanze
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di Luca Dipresa
Si terrà domani, mercoledì 16 ottobre, alle ore 15 la seduta del consiglio comunale. All’ordine del giorno figurano 3 punti, oltre all’ora stabilita per le interrogazioni da parte dei consiglieri comunali.
Al primo punto figura l’approvazione del bilancio consolidato per l’esercizio 2023. Al secondo e terzo punto figurano il riconoscimento della legittimità di debiti fuori bilancio rivenienti, rispettivamente da una sentenza della sezione civile tribunale ordinario di Brindisi e, il secondo, del giudice di pace. Anche questa volta non ci sarà la comunicazione della sostituzione del dimissionario assessore Antonello Laveneziana. Dimissioni che risalgono ai primi del mese di maggio e da allora nulla su questo fronte.
La motivazione? Non è data sapere, salvo le indiscrezioni e voci che vorrebbero un certo mal di pancia da parte di qualche consigliere di maggioranza che aspirerebbe a tale incarico mentre – sempre secondo indiscrezioni – il sindaco vorrebbe pescare ancora dall’esterno. Cosa fatta nel caso della sostituzione di altri due assessore che si sono dimessi nel corso della consiliatura, sostituiti da Emanuela Gervasi e Geppy Scatigna. E questo non osservando un criterio che ci si era dati e che voleva la scelta di assessori ricadere tra gli eletti o tra chi si era candidato con le liste che poi hanno vinto le elezioni. Sia la Gervasi che Scatigna non rientrano tra questi criteri.
Già allora qualcuno ebbe a dire che si trattava di una “bocciatura” a partire dai consiglieri in carica che, probabilmente, non ritenuti all’altezza del compito da svolgere. Si andrà avanti senza il nuovo assessore? Può essere. Il prossimo anno avremo il nuovo consiglio comunale e ci sono già i primi movimenti. Gli occhi puntati sulla frattura mai ricomposta tra Luigi Caroli e quello che era stato il suo vice e più diretto collaboratore, oggi suo successore, Angelo Palmisano. Entrambi appartenenti a Fratelli d’Italia, partito del quale Caroli è presidente provinciale. Cosa accadrà?
Il punto di domanda è più che legittimo ed attuale. E meglio ancora cosa accadrà nel partito meloniano prima e nella coalizione di centrodestra poi. A Ceglie al contrario del quadro nazionale nel centrodestra non c’è compattezza visto che Forza Italia e Lega sono all’opposizione ed hanno detto a chiari lettere che nulla vorranno avere a che fare con l’attuale sindaco. E questo non è un problema di poco conto. La frattura con Fratelli d’Italia non è mai stata sanata e c’è chi rimprovera all’attuale primo cittadino che dopo aver prese le distanze da Luigi Caroli non ha colto la palla al balzo per reintegrare nella maggioranza FI e Lega. Ci sarà una vera e propria partita a scacchi.
Le voci di questi ultimi tempi parlano di un Palmisano e Nicola Ricci (il presidente del consiglio comunale) che avrebbero stretto un accordo con l’on. Nicola Ciracì e Ciro Argese. In buona sostanza, se le voci risponderanno al vero, il sindaco inizia a preparare le forze da mettere in campo tra qualche mese. E Luigi Caroli? Starà fermo ad osservare oppure è pronto a mettere in campo delle contromisure? Questo tenendo presente che, ad oggi, appare improbabile un riavvicinamento tra i due. Ne vedremo delle belle. Notizie si attendono anche dall’altro fronte che sarebbe il caso iniziasse a battere il colpo e magari preparare la città su quale sarà la loro proposta e chi la dovrebbe attuare.