Dopo un quarto di secolo lascia la Fondazione San Raffaele: da oggi la gestione dell’ospedale passa all’Asl di Brindisi dando vita al grande ospedale di Ceglie. Ma c’è ancora incertezza sul futuro dei lavoratori, da due mesi senza stipendio nel silenzio quasi generale delle istituzioni. E per il Centro Risvegli arrivano 18,4 milioni di euro dall’Accordo di coesione. La soddisfazione e i progetti di Emiliano, Piemontese, Amati, Gioia e Leoci
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Dopo quasi 25 anni la Fondazione San Raffaele lascia il Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica. Da poche ore la gestione dell’ospedale di alta specializzazione è passata all’Asl di Brindisi, così come previsto da una legge regionale della Puglia che nello scorso mese di maggio ha stabilito l’internalizzazione del servizio e il “transito” dei 157 dipendenti. I lavoratori da oggi, 1° dicembre, sono assunti con contratti a tempo determinato per sei mesi, in vista di una definizione che dovrebbe portare alla stabilizzazione dei dipendenti.
Il passaggio non è stato e non è indolore: per i circa 50 pazienti che, nonostante la continuità assistenziale, soffrono le tensioni di questi ultimi mesi pur nel contatto di vicinanza e la professionalità proprie dei lavoratori, con i quali è instaurato un clima familiare. Il passaggio dal privato al pubblico lascia comunque molti interrogativi sul futuro, con diversi problemi non ancora risolti, come quello degli stipendi, che la Fondazione San Raffaele non versa da ottobre, e i dubbi sulla corresponsione della tredicesima: una “sofferenza” che sembra consegnata solo ai lavoratori e ai sindacati.
Poche le voci di attenzione e di protesta, pochino e di routine dal centrosinistra, addirittura insignificanti dal centrodestra. Solo l’assessore regionale Fabiano Amati, proponente della legge che ha determinato il ritorno al pubblico del Centro di riabilitazione, ha nuovamente proposto all’Asl di Brindisi di trattenere le quote che ancora deve versare alla Fondazione della famiglia Angelucci per destinarle ai lavoratori.
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Le immagini della cerimonia di insediamento con i rappresentanti pubblici: il direttore generale dell’Asl De Nuccio, l’assessore regionale Amati, il delegato di Emiliano alla Sanità Gioia, il sindaco di Ceglie Palmisano, oltre al personale sanitario in servizio al Centro di riabilitazione e alle rappresentanze sindacali.
Al passaggio del turno di lavoro di stamane sono arrivati al “Neurolesi” di Ceglie alcuni funzionari della Regione e dell’Asl di Brindisi per assistere e formalizzare il passaggio di consegne.
Il direttore generale dell’Asl, Maurizio De Nuccio, ha commentato che “oggi si apre un nuovo capitolo della sanità brindisina, un capitolo che siamo riusciti a raggiungere con il contributo di tutti. Raggiunto – ha sottolineato il responsabile della sanità nel Brindisino – dai colleghi dell’Asl, organizzazioni sindacali e rappresentanze politiche, ma soprattutto dal contributo del personale del Centro di riabilitazione di Ceglie che ha dato fiducia all’operato della Asl”. De Nuccio si è pure soffermato sulla stabilizzazione dei lavoratori specificando che “tutto il personale che aveva i requisiti per accedere al pubblico impiego è stato confermato in blocco”.
E riferendosi alla prossima apertura del Centro risvegli De Nuccio ha sostenuto che “con il centro Risvegli che si concluderà entro il prossimo anno anche il Centro di riabilitazione sarà un centro di eccellenza per tutta l’Italia”.
In ogni caso da oggi inizia una nuova fase anche in vista del costruendo Centro Risvegli che sta sorgendo proprio nel perimetro dell’ex San Raffaele: la conclusione dei lavori è prevista per il prossimo giugno, data difficile da rispettare nonostante le rassicurazioni date.
Può darsi che una nuova accelerazione al cantiere venga data dal finanziamento di 18milioni e 400mila euro previsti dall’Accordo di Coesione siglato venerdì a Bari tra la premier Giorgia Meloni e il governatore della Puglia Michele Emiliano.
Il governatore Emiliano: “La riabilitazione intensiva è ritornata al servizio pubblico”
Il Presidente della Giunta regionale Michele Emiliano, commentando l’avvio odierno della gestione pubblica della ASL Brindisi del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica, ha affermato che “Con l’avvio della gestione ASL del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica, il servizio sanitario pubblico si è riappropriato di una funzione essenziale: la riabilitazione intensiva. Un primo passo per raggiungere il livello d’eccellenza di quel presidio per l’intera regione, anche in considerazione dei lavori in corso per la costruzione dell’annesso Centro risvegli.
È stata un’iniziativa che abbiamo compiuto con risolutezza, senza tentennamenti e con l’aiuto dei dirigenti e dei manager della ASL Brindisi, in esecuzione di una decisione unanime del Consiglio regionale. Di solito si assiste a processi che in nome dell’efficienza conducono dalla gestione pubblica a quella privata; nel nostro caso abbiamo fatto al contrario e siamo molto soddisfatti.
Ringrazio la direzione strategica della ASL, i dirigenti regionali, il personale del Centro di riabilitazione e i sindacati, per l’importante supporto all’iniziativa della Regione.”
L’assessore alla Sanità: “Così si costruisce un futuro di equità per l’assistenza sanitaria”
“La sanità pubblica, in Puglia, non si limita a colmare vuoti o a correggere crisi, ma assume con coraggio la responsabilità di costruire un futuro di equità e accessibilità per tutte e tutti” ha sottolineato l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Piemontese, evidenziando come “le esperienze positive, come quella di Ceglie Messapica, dimostrano che una gestione pubblica ben organizzata può rappresentare non solo una garanzia per il diritto alla salute, ma anche un’opportunità per introdurre standard di eccellenza e innovazione per i pazienti e per il personale, perfettamente in linea con le aspettative dei cittadini delle nostre comunità”.
“In questo senso — ha aggiunto Piemontese — è importante anche la decisione che abbiamo assunto in Consiglio regionale di affidare alla gestione pubblica le residenze sanitarie assistenziali di San Nicandro Garganico e Troia, in provincia di Foggia, con cui rafforziamo il nostro sistema sanitario pubblico, in particolare nel sostegno ai più fragili. Questa scelta non è solo una risposta alle difficoltà di un gruppo privato, ma un investimento strategico per garantire stabilità e qualità nei servizi essenziali di assistenza sul nostro territorio”.
L’assessore Amati: “Portata a compimento un’azione che ha visto molti intoppi”
“La promessa degli uomini onesti è un’obbligazione – ha commentato l’assessore regionale al Bilancio Fabiano Amati -. Abbiamo portato a compimento tra mille difficoltà e intoppi un’iniziativa su cui scontavamo grande scetticismo. Siamo stati aiutati da una determinazione non comune del personale del Centro e dei sindacati, e da un supporto senza risparmio d’energia dei dirigenti regionali. Ora dobbiamo portare il Centro a livelli d’eccellenza, memori delle tante storie tristi che ci hanno determinato a rompere ogni indugio e ad agire. E per me il punto di non ritorno, nel rispetto del quale mi sarei esposto a ogni ritorsione, fu la storia di Mattia e i racconti di tante storie tragiche di familiari di malati rimasti irrimediabilmente orfani. Da domani, ogni giorno ci sarà un mio pensiero e un mio gesto per collaborare nel raggiungimento di obiettivi sempre più avanzati, perché gli esiti di una lotta si conservano se solo si è in grado di rinnovare l’impegno.”
Tommaso Gioia: “Oggi Ceglie può festeggiare un grande successo”
Parole di soddisfazione sono state espresse da Tommaso Gioia, consigliere delegato alla Sanità dal presidente della Puglia Michele Emiliano. “E’ un momento significativo per il sistema sanitario della nostra regione: la trasformazione del San Raffaele di Ceglie Messapica in una struttura sanitaria pubblica sotto la gestione dell’ASL di Brindisi. Questo passaggio non solo rappresenta un traguardo importante per la comunità locale, ma è anche il risultato di un impegno costante e di una visione condivisa per migliorare i servizi sanitari offerti ai cittadini.
La provincia di Brindisi, grazie a questa nuova realtà, avrà a disposizione uno dei centri riabilitativi pubblici più rilevanti della regione. Questo sviluppo è il frutto di anni di battaglie e impegno, sia da parte dei lavoratori che hanno dedicato la loro professionalità alla struttura, sia da parte della Regione Puglia che ha sostenuto attivamente il processo di trasformazione da privato a pubblico. È fondamentale – ha detto Gioia – sottolineare che i lavoratori, che per anni hanno operato con passione e dedizione, ora hanno il diritto di continuare a farlo in un contesto pubblico, garantendo così una continuità di servizio e professionalità”.
“Oggi, la comunità di Ceglie Messapica – ha sottolineato Gioia – può festeggiare un grande successo, sapendo di avere a disposizione una struttura sanitaria pubblica che risponde alle esigenze di riabilitazione e cura. Questo è un momento di orgoglio per tutti noi e rappresenta una speranza per una sanità pubblica migliore, più inclusiva e accessibile”.
Il consigliere Leoci: “Passo fondamentale, ora garantire pazienti e dipendenti”
“Oggi è un giorno di grande soddisfazione per tutti noi. Il Centro di Riabilitazione San Raffaele di Ceglie Messapica, una delle strutture sanitarie più importanti per la nostra comunità, passa ufficialmente dalla gestione privata alla gestione pubblica”. È quanto ha afferma in una nota Alessandro Leoci, capogruppo di CON alla Regione Puglia.
“Questo passaggio – prosegue Leoci – rappresenta un passo fondamentale verso l’adeguamento delle politiche sanitarie regionali, garantendo un servizio di riabilitazione di alta qualità. È un segno tangibile dell’impegno della Regione Puglia a migliorare e rafforzare l’assistenza sanitaria, in particolare per quelle realtà territoriali che necessitano di un sistema di supporto pubblico efficiente e continuo.
E sul futuro dei lavoratori il consigliere Leoci ha affermato: “Il nostro impegno non si ferma qui: continueremo a vigilare affinché venga assicurata la continuità lavorativa e perché la gestione della struttura risponda sempre alle aspettative dei cittadini, assicurando l’efficienza e la qualità dei servizi offerti.”