12 Marzo 2025

Guerra di numeri sulla riabilitazione

Pazienti e familiari nel Centro di riabilitazione di Ceglie
Pazienti e familiari nel Centro di riabilitazione di Ceglie

Il consigliere regionale Luigi Caroli denuncia i mancati ricoveri nel Centro di alta specializzazione di Ceglie Messapica: “Il gestore privato garantiva più posti letti”. L’Asl di Brindisi assicura che si arriverà a garantire il ricovero di 95 pazienti a regime. E l’assessore Amati ironizza con “gli orfani di Angelucci”

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Posti letto ridotti per risparmiare sui costi di gestione? Il dubbio e il sospetto erano stati rilanciati l’altro giorno dal consigliere regionale Luigi Caroli, il quale anche oggi è tornato sulla questione: “Quello che sembrava essere solo un sospetto, adesso sembrerebbe essere diventata ormai certezza” ha sottolineato il rappresentante di Fratelli d’Italia, riferendo “di un’anziana di 80 anni di Carovigno che si è vista negare il ricovero proprio a causa di queste restrizioni”. “Al Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica è stato dato ordine preciso di non superare i 40 ricoveri in riabilitazione intensiva (cod. 56). Con la precedente gestione si arrivava anche a 60 assistiti” denuncia il consigliere.

Caroli ha difeso la gestione privata sostenuta per 24 anni dalla Fondazione San Raffaele che fa capo alla famiglia Angelucci, dicendosi inoltre preoccupato del passaggio all’amministrazione pubblica della sanità: “Il taglio dei posti letto sarebbe conseguenza diretta del passaggio dalla gestione privata a quella pubblica dell’Asl Brindisi, con stanziamenti insufficienti previsti dalla legge regionale n.21 del 30 maggio 2024” taglia corto. Il nodo della questione risiederebbe nei fondi: “Poco più di 9,5 milioni di euro l’anno non sono sufficienti per mantenere gli standard assistenziali precedenti”, spiega il consigliere regionale. Le preoccupazioni di Caroli trovano ora conferma anche nell’impugnazione della legge da parte del Governo.

Ma la Asl di Brindisi, piuttosto vivace sulla comunicazione social e invece misurata sull’informazione ufficiale affidata al proprio ufficio stampa, ha assicurato che i posti letto “previsti” per il Centro riabilitativo di Ceglie sono complessivamente 95. E lo precisa in risposta ai sospetti di Caroli: “Con riferimento alle notizie riguardanti il tasso di occupazione dei posti letto del Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica si precisa che la Asl Brindisi si sta attenendo alla programmazione regionale dei posti letto” il comunicato del pomeriggio di oggi.

“In particolare, per i codici 56 sono previsti 40 posti letto mentre per i codici 75 sono contemplati 45 posti, senza alcuna possibilità d’intercambiare il numero di posti letto da una divisione all’altra, tranne specifiche casistiche legate all’eccezionalità.

Pertanto l’Asl Brindisi sta rispettando esclusivamente la programmazione regionale, non ha subito alcuna limitazione economica per l’occupazione di tutti i posti assegnati e attende di occupare, come prescritto dalla regione, tutti i 33 posti ancora disponibili per il codice 75. E tutto ciò anche con la collaborazione delle altre aziende sanitarie pugliesi e per contribuire alla riduzione delle liste d’attesa”.

Ironica e laconica la replica dell’assessore regionale Fabiano Amati ai timori ripetuti dal consigliere Caroli: “Comunicazione al pubblico per consolare gli orfani di Angelucci”, la postilla del rappresentante di Azione. “Il Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica ha risorse economiche e 33 posti di riabilitazione intensiva (codice 75) da occupare. Per questo motivo, l’assessorato regionale ha inviato una formale diffida alle ASL pugliesi per indirizzare a Ceglie i pazienti in lista d’attesa, così da occupare tutti i posti disponibili. Alla data di scadenza di ieri, però, solo la ASL di Bari ha risposto, segnalando 5 pazienti in attesa, per cui ho chiesto ai dirigenti regionali di reiterare la diffida, considerando che ci costa tantissimo mandare i pazienti fuori regione.

Invito tuttavia i giornalisti e tutti i mezzi d’informazione a rivolgersi alla Asl di Brindisi per trovare conferma o smentita di quanto riferisco, con buona pace degli orfani di Angelucci”.

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