Il consigliere leghista ha annunciato la cessazione del servizio del presidio di primo intervento dell’ex ospedale di Ceglie. Santoro: “Attività fino al 31 dicembre”. Gioia, consigliere di Emiliano per la Sanità, smentisce con cautela: “Non è vero, ma mi informerò”. Tocca all’Asl di Brindisi dire se il Ppit ha ancora un futuro: è una questione etica
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Chiuderà anche il Punto di primo intervento dell’ex ospedale? L’interrogativo, che già aleggiava da alcune settimane, è stato rilanciato da Pasquale Santoro, capogruppo della Lega in consiglio comunale a Ceglie Messapica il quale afferma con convinta certezza che il presidio sanitario sarà azzerato dal prossimo 1° gennaio. Un allarme e un rammarico sconfessati da Tommaso Gioia, delegato alla Sanità dal presidente Michele Emiliano, il quale s’è detto all’oscuro del piano di disarmo, progetto eventuale che merita comunque una conferma.
Il consigliere Santoro ha affidato ai social la propria amarezza, scrivendo che “pare sia stata messa definitivamente la parola fine anche al Ppit”. Da qui le accuse al “presidente Emiliano e al suo consigliere per la la Sanità (Tommaso Gioia, ndr.) peraltro un cegliese: non hanno fatto nulla – afferma Santoro – per scongiurare la chiusura del Punto di primo intervento che dal primo gennaio 2025 non ci sarà più”.
Allo scenario descritto dal consigliere leghista vi è stata l’immediata replica di Tommaso Gioia il quale ha seccamente smentito la circostanza: “Desidero chiarire che non risulta alcuna decisione in tal senso. Tuttavia, come mia consuetudine, procederò a verificare la situazione” ha affermato.
La vicenda ha avuto rilevanza mediatica grazie all’attenta Maria Goia, giornalista del Nuovo Quotidiano di Puglia, che oggi ha dedicato un ampio spazio al duello a distanza e all’’incertezza che regna, un caso che al di là dei battibecchi politici merita un immediato chiarimento da parte dell’Asl di Brindisi o da altra qualificata fonte regionale visto che anche l’“ambasciatore” sembra sorpreso della chiusura annunciata sui social. Dare risposte certe alla comunità è un obbligo anche etico.
“Il mio cauto ottimismo riguardo al PTA di Ceglie Messapica – ha sottolineato Gioia – è stato recentemente confermato dalla visita istituzionale della delegazione di Fratelli d’Italia presso il nostro ospedale. Desidero ricordare al consigliere comunale della Lega che il nostro nosocomio non è più un ospedale nel senso tradizionale, poiché la struttura ospedaliera è stata chiusa nel 2004 dal presidente Fitto. Se fossi in lui, mi preoccuperei della sanità italiana, regionale e di Ceglie, soprattutto alla luce della proposta di legge della Lega e del centrodestra riguardante l’autonomia differenziata, che potrebbe portare – conclude Gioia – a gravi conseguenze non solo per la sanità, ma anche per l’istruzione, per i trasporti e tant’altro”.