Stasera, 11 novembre, l’assessore Amati incontrerà i lavoratori del San Raffaele che dal 1° dicembre passeranno all’Asl. Si discuterà di certezze contrattuali e delle prospettive. Sullo sfondo il Centro Risvegli che si sta realizzando nel perimetro dell’ospedale per Neurolesi di Ceglie
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Il passaggio all’Asl di Brindisi del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica, il trasferimento di competenze e personale al gestore pubblico, contratti e rispetto delle regole normative per i 170 lavoratori fino al 30 novembre ancora in forze alla Fondazione San Raffaele. Di questo e delle prospettive del Polo riabilitativo si parlerà stasera, 11 novembre alle ore 18 presso l’Oxford College Mita di via San Paolo della Croce 40 a Ceglie, con l’assessore reginale al Bilancio Fabiano Amati e il consigliere comunale di Azione Pietro Piccoli, che il confronto l’ha voluto organizzare. Dentro i temi politico-occupazionali quello dell’assistenza ai malati, ai pazienti e allo loro famiglie. E soprattutto della qualità del servizio, che negli ultimi anni è stato motivo di contestazioni e polemiche.
Il neoassessore Amati si è battuto – a volte con pronunciamenti non sempre condivisi – per il passaggio alla gestione pubblica di un ospedale d’alta specializzazione gestito da 24 anni in forma “sperimentale” (malvezzo italiano per tenere sospese le definizioni) dalla Fondazione San Raffaele della famiglia Angelucci. I dipendenti nei giorni scorsi hanno sottoscritto negli uffici dell’Asl di Brindisi l’adesione al contratto a termine di sei mesi per garantire continuità di prestazione fin dal prossimo 1° dicembre, poi si vedrà. Nel senso che è stato loro garantito un bando di concorso che dovrebbe innanzitutto garantire il lavoro alla squadra ex San Raffaele, con conseguente contratto a tempo indeterminato. Un percorso ancora tutto da definire e che non lascia sonni tranquilli, soprattutto dopo le diverse delibere presentate e ritirate dall’Asl brindisina, segno di una certa confusione o non linearità ai vertici di via Napoli a Brindisi.
Anche per questo motivo l’assessore Amati sarà stasera a Ceglie “per ascoltare”, come ha già affermato nei giorni scorsi, ma sperano i lavoratori anche per conoscere la via che si intende seguire per arrivare ad un processo di internalizzazione che non si è ancora compiuto, visto che sono al lavoro i giudici del Tar invocati dall’attuale gestore (ad aprile il Tar dovrebbe esprimersi nel merito).
“Sarà l’occasione – ha commentato Fabiano Amati – per una puntuale informativa su quanto realizzato sinora, attraverso la mobilitazione condotta in questi mesi, e sulle attività da compiersi nei prossimi mesi. Il tutto concordato con i lavoratori e con i sindacati, per assicurare finalmente una gestione improntata alle cure e nelle forme dell’eccellenza”.
Sullo sfondo le prospettive del Polo sanitario riabilitativo alle porte di Ceglie, un’offerta destinata ad ampliarsi anche nella qualità del servizio con il costruendo Centro Risvegli in costruzione proprio nel recinto dell’ospedale per neurolesi. Probabilmente il “casus belli” che ha anticipato la riacquisizione della Regione ma scatenato interessi e appetiti a più ampio livello.
E dall’incontro di oggi si spera possa essere alzato lo sguardo anche sull’orizzonte che si profila sul ruolo di Ceglie Messapica nel contesto sanitario regionale.