23 Ottobre 2024

Nel degrado i parchi per i ragazzi

Nel degrado campetti sportivi e aree di gioco a Ceglie Messapica
Nel degrado campetti sportivi e aree di gioco a Ceglie Messapica

Nell’abbandono totale i campetti e l’ntero complesso sportivo della zona Insarti. Non va meglio nelle aree di gioco di via Beato Angelico. Ma l’incuria arriva fin nelle stanze dell’amministrazione comunale

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di Luca Dipresa

L’area giochi coperta da erba nella zona Insarti

La salvaguardia del proprio patrimonio dovrebbe essere uno degli obiettivi in capo a tutte le amministrazioni. Non fosse altro che la loro realizzazione viene fatta con soldi pubblici. Abbandonarle a sé stesse e senza alcun controllo spesso ne determina la loro rovina.

Alcuni cittadini hanno richiamato la nostra attenzione sul complesso sportivo “Don Vittorio Mele” realizzato nel 2013 nella zona Insarti 1 e costato qualcosa come 400mila euro. Un complesso fatto di campetti e che erano un vero fiore all’occhiello per la città. Un luogo dove centinaia di bambini, ragazzi potevano fare attività sportiva, il calcio in primis. Accade che nel corso degli anni mai che qualcuno delle amministrazioni succedutesi e degli assessori al ramo si siano accorti dello stato in cui la struttura versa. Decadimento e problemi di sicurezza sono piuttosto evidenti. Ma come si fa a far fare attività ai ragazzi in un luogo al limite della decenza?

Il terreno dei campetti distrutto, l’erbaccia che la fa da padrona, condizioni igieniche al limite, giochi per bambini irraggiungibili, panchine distrutte e quant’altro. Insomma una situazione che non ha giustificazioni con un ingiustificato abbandono unito ad una evidente indifferenza di chi è preposto al governo della città che deve vigilare e controllare che il proprio patrimonio costato fior di quattrini sia mantenuto in condizioni decenti. Ma tant’è.

I campetti di gioco in zona Insarti

Per recuperare l’intera struttura ci vorranno diverse centinaia di migliaia di euro che si sarebbero potuti risparmiare con un controllo sistematico che non c’è stato. A discapito di normali condizioni igieniche e di sicurezza per i tanti ragazzi che in questa struttura fanno attività sportiva.

Un altro esempio di incuranza e poco attenzione sul salvaguardare le opere realizzate con soldi pubblici? Il campetto di via Beato Angelico. Realizzati e senza alcuna gestione e controllo. Una struttura che è stato anche scenario di un intervento dei vigili che hanno multato tre ragazzi colpevoli di voler tirare qualche calcio al pallone. La struttura era accessibile perché la recinzione era rovinata e ci si poteva introdurre facilmente.

La struttura in via Beato Angelico

Quanti di noi diversi anni fa si sono introdotti nei campi dei Padri Passionisti e di Don Guanella nonostante fossero non pubblici. Sta di fatto che ai tre ragazzi, piuttosto che magari redarguirli li si è fatti passare quasi come delinquentucci addebitando perfino la rottura della rete di recinzione. Cosa non vera perché chi da quel luogo transitava si accorgeva che il campetto era frequentato giornalmente da ragazzi che trovano uno spazio per giocare. Ai tre ragazzi una multa di 175 euro. Ma il fatto curioso è che in seguito a questo si ripristinò la rete e la porta di accesso. Tutto, ovviamente con soldi pubblici.

Ebbene transitando in questi giorni la scena si ripete: rete rotta e porta di accesso aperta con lucchetto sparito. E ce di più c’è chi ha pensato di portare all’interno il proprio cane. Ora ci vorranno altri soldi per ripristinare il tutto. Tra tutti a rimetterci i tre ragazzi che hanno avuto la sfortuna di imbattersi in una pattuglia di vigili alla quale verrebbe da chiedersi se quella fosse stata l’unica volta che avevano transitato da questa strada considerato che non era quella l’unica volta in cui il campetto era oggetto di ragazzi che volevano giocare a pallone.

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