18 Aprile 2025

Il San Raffaele: “L’Asl paghi i crediti”

Un incontro dei lavoratori dell'ospedale con Amati e Piccoli a Ceglie Messapica (foto Facebook)
Un incontro dei lavoratori dell'ospedale con Amati e Piccoli a Ceglie Messapica (foto Facebook)

All’indomani della decisione del Tar sull’internalizzazione del Centro di riabilitazione, la Fondazione chiede la restituzione di beni rivendicati. Il presidente Pasquantonio: “La Regione risponderà nella sedi opportune”. Il consigliere comunale Piccoli: “Grazie Amati, il passaggio al pubblico era una scelta necessaria”

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di Luca Dipresa

La sentenza del Tar di Lecce che ha stabilito che il Centro di riabilitazione è struttura pubblica non poteva non passare inosservata. Alla soddisfazione dell’assessore regionale Fabiano Amati, protagonista della legge sulla statizzazione, si registra quella del consigliere comunale Piero Piccoli che in questi mesi ha affiancato lo stesso assessore nella sua iniziativa e la risposta piccata del presidente della Fondazione San Raffaele, Sergio Pasquantonio.

Il consigliere comunale Piccoli afferma che “dopo mesi di lotta prendiamo atto del verdetto già da tempo preannunciato da quel servitore dello Stato che ha reso possibile tale risultato, ottenuto anche grazie al lavoro di squadra dei dipendenti della ex Fondazione San Raffaele, dei dirigenti ASL Brindisi, dei sindacati, dell’Avvocatura regionale”.

Ed il ringraziamento ad Amati per averlo” reso parte attiva di questa battaglia ed onorato per avermi reso complice della composizione del fantastico puzzle che ha portato alla riappropriazione della gestione pubblica”. Soddisfazione per il verdetto della giustizia amministrativa di fronte alla quale “Abbiamo sempre sostenuto che il passaggio alla gestione pubblica del Centro di Riabilitazione di Ceglie era una scelta necessaria per assicurare la continuità assistenziale, la qualità delle cure e il rispetto dei diritti di pazienti e operatori”. E non può mancare un pensiero verso coloro che in un certo qual modo avrebbero anche remato conto. “Oggi ha perso chi ha cercato di ostacolare questa scelta senza alcun fondamento concreto, né giuridico, né sanitario” ha sottolineato il consigliere Piccoli che ha concluso tenendo a precisare che “Alla fine di tutta questa vicenda, avvilente quanto avvincente, non poteva essere emessa sentenza più giusta, con buona pace di coloro che, pur di non accettare il verdetto, sviano l’attenzione su argomenti assorbenti il merito della questione e oscurano il bello della sentenza: da oggi il Centro di riabilitazione di Ceglie ha svoltato pagina”.

E non si è fatto attendere nemmeno la presa di posizione della Fondazione San Raffaele con la nota diramata dal presidente, Sergio Pasquantonio. “In relazione alla sentenza emessa dal Tar di Lecce nel giudizio promosso nei confronti della Regione Puglia e della Asl Br – si legge – , riservato ogni diritto ed interesse della Fondazione in merito, nel confermare il proprio stile di non commentare le decisioni assunte dalla Magistratura, ricorda che la stessa Fondazione vanta rilevanti crediti nei confronti della Asl Br e non ha ancora visti restituiti i beni di sua proprietà che la Asl trattiene tutt’ora senza titolo, cosa della quale risponderà in tutte le sedi opportune già adite dalla Fondazione”. Ed ancora: “Quanto alle dichiarazioni rese dal Consigliere Fabiano Amati rammenta che la sua funzione di Assessore al Bilancio e di Consigliere Regionale gli imporrebbe di occuparsi dei problematici conti regionali e di stigmatizzare le gravi carenze dell’assistenza sanitaria pubblica che incidono pesantemente sui bilanci e che quotidianamente occupano le cronache regionali anziché improvvisarsi in teatrini sarcastici e diffamatori”.

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