Appuntamento nella chiesa di San Rocco a Ceglie stasera, sabato 29 marzo: in videoconferenza il professor Vincenzo Stranieri, del Centro di Sindologia, illustrerà una nuova ricerca sul lenzuolo che avrebbe avvolto il corpo di Gesù: “Vogliamo proporre una rappresentazione realistica della Via Crucis”
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di Damiano Leo
Questa sera, sabato 29 marzo 2025, alle ore 19, presso la chiesa di San Rocco, a Ceglie Messapica, conferenza in videoconferenza a cura del Centro di Sindologia di Manduria, Diocesi di Oria, intitolata: “La Passione di Gesù secondo la Sindone”.
Al tavolo della conferenza ci sarà il professor Vincenzo Stranieri del Centro di Sindologia della città del primitivo, videoconferenza, quella di questa sera, fortemente voluta dal parroco don Lorenzo Elia, che introdurrà e farà gli onori di casa.

In quest’anno giubilare e in preparazione alla Santa Pasqua, non si poteva non meditare sulla conoscenza della reliquia più celebre e acheropita, cioè non fatta da mano dell’uomo, qual è la Sacra Sindone.
Il relatore Vincenzo Stranieri ha fatto sapere che “Questo nostro nuovo lavoro sulla Sindone di Torino, pur illustrando una devota pratica di pietà cristiana come la Via Crucis, non intende essere una raccolta di preghiere, bensì un invito alla preghiera. Esortati da più parti a tradurre in immagini per la devozione popolare le conclusioni di precedenti studi scientifici sulla Sindone, abbiamo voluto proporre, alla luce di tali conclusioni, una rappresentazione realistica della Via Crucis, che tenesse conto dei dati evangelici, storici, scientifici, ma soprattutto delle più recenti indagini sulla Sindone. Senza cedere a quei sentimenti pietosi che troppo spesso hanno guidato penna, scalpello e pennello nel raffigurare il dramma più sconvolgente della storia, proponendo un’immagine edulcorata del Cristo sofferente, questo lavoro offre una visione nuova, perché autentica, della Passione di Cristo. In essa, la fantasia ha avuto poco spazio, limitandosi a indagare attentamente per ricostruire quegli elementi scientifici e oggettivi che, a nostro avviso, devono essere il fondamento di ogni ispirazione letteraria o artistica sulla vera Passione di Cristo.”
E, dopo aver citato il versetto evangelico: “Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?” (Lc. 24,26), il professor Stranieri ha aggiunto: “In questa prospettiva, il Mistero Pasquale si rivela nella sua pienezza e ci offre la luminosa speranza che esaltava San Paolo: “Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a Lui nella morte, affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a Lui a somiglianza della Sua morte, lo saremo anche a somiglianza della Sua risurrezione.” (Rom 6,4-5). Ed ha concluso: “Questa è la Luce che emana dal sepolcro più glorioso della storia e si riversa su tutte le tombe umane, dove le membra mistiche di Cristo, purificate dalla grande tribolazione della vita, attendono, dopo la morte, la risurrezione finale e la Vita Eterna.”